Mauritius, petroliera incastrata dallo scorso 25 luglio vicino la barriera corallina si sarebbe praticamente spezzata del tutto e ora l’ambiente potrebbe risentirne in maniera davvero importante.
Dallo scorso 25 luglio un’enorme petroliera giapponese è incastrata tra le Mauritius. L’imbarcazione trasportava una quantità enorme di petrolio greggio, che poi doveva essere raffinato e trasformato in un prodotto finito. Come tutti sappiamo però, la MV Wakashio è andata ad incagliarsi e si è incastrata, con gravissimi danni allo scafo. Da quel giorno è partita una lenta ma costante emorragia di greggio, che si riversa in mare ancora oggi, quasi 20 giorni dopo, mentre scriviamo. L’ambiente è inevitabilmente compromesso e ora le cose stanno per mettersi ancora peggio. Pochissimi minuti fa, infatti, la carcassa della petroliera giapponese si è spaccata di netto, del tutto, aumentando la fuoriuscita di materiale in modo piuttosto importante. Ciò significa che i danni che la zona riporterà saranno ancora più gravi di quanto si sospettasse.
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Mauritius, petroliera si spezza del tutto: è disastro ambientale
La petroliera giapponese MV Wakhashio trasportava trasportava un carico da 4 mila tonnellate di petrolio. Parte del carico si è giù riversata in mare, ma buona parte del liquido nero era rimasto nella nave in seguito all’abbassamento del livello del liquido nella cisterna. Ora però, la nave si è completamente spaccata in due. Questo significa che i serbatoi sono totalmente aperti, esposti, e pronti a riversarsi del tutto in mare. Ora si teme il disastro ambientale in proporzioni ancora superiori rispetto alle stime dei giorni scorsi. Se tutto il greggio trasportato si riversasse in mare, infatti, si parlerebbe di un vero e proprio disastro ecologico, con la barriera corallina presente nella zona che probabilmente scomparirebbe entro poco tempo. Ancora una volta l’uomo è fautore della propria distruzione, del proprio destino nefasto.
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