Continua la caccia 5 parlamentari furbetti che hanno intascato il bonus Partite Iva. Per il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è un’indecenza.

Durante l’emergenza Coronavirus, cinque parlamentari furbetti hanno intascato il bonus “Partite Iva” da 600 e 1000 euro, destinato a tutti coloro che erano in difficoltà economiche a causa delle chiusure causate dal Covid-19. Secondo alcune indiscrezioni, tre di loro appartengono alla Lega di Matteo Salvini, uno ad Italia Viva ed un ultimo al Movimento 5 Stelle.
I loro nomi, però, al momento rimangono ignoti a causa delle leggi sulla privacy che tutelano tutti coloro che hanno richiesto all’Inps il bonus. Un bonus a cui avevano diritto, visto che nelle prime tranche di marzo e aprile è stato esteso a tutti coloro che possedevano una partita Iva. Quindi la questione rimane più morale che pratica.
Infatti sono pungenti le parole del Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che si appella al ricco stipendio dei parlamentari. Di Maio ha ricordato ai furbetti che già godono di benefit e bonus, ed è quindi indecente chiedere i soldi destinati alla ripresa economica del paese.
Caccia ai parlamentari furbetti: le posizioni della politica italiana

Da qualche giorno è scattata l’indagine della Direzione centrale antifrode, contro i raggiri scatenati dai numerosi bonus promossi dal governo. Sul banco degli imputati, infatti, troviamo tutti coloro che stanno cercando di usufruire dei bonus anche non avendone il diritto. Ed intanto voci di corridoio lanciano un importante indiscrezione. Infatti nell’indagine ci sarebbero anche alcuni presidenti di regione. Così aumenta il clima avvelenato della politica italiana.
Il leader della Lega, Matteo Salvini, chiede la sospensione dei cinque parlamentari furbetti, compresi i tre facenti parte del suo partito. Mentre il segretario generale del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, chiede le dimissioni immediate. Il numero uno di Italia Viva, Matteo Renzi, non chiede sanzioni ma invita i colpevoli ad uno spontaneo mea culpa. La proposta più fantasiosa arriva da Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia. L’esponente di centrodestra, infatti chiede a tutti i parlamentari di pubblicare sui propri social l’hashtag “#BonusInpsiono!“, in modo che i nomi emargano per esclusione.
Interviene anche la Ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, che chiede la restituzione della somma intascata e successivamente le scuse pubbliche e le dimissioni.
L.P.
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