Palermo, confessa un femminicidio dopo 5 anni: arrestato

Palermo, confessa un femminicidio dopo 5 anni: quel che resta del cadavere di una 32enne rumena trovato in un dirupo sul Monte Pellegrino

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Palermo confessa un femminicidio e indagano i Carabinieri (Pixabay)

A Palermo ha confessato un femminicidio commesso quasi 5 anni fa ed è stato arrestato perché non mentiva. Il 46enne Damiano Torrente si è presentato dai carabinieri colto dal rimorso, dopo averne a lungo parlato con il suo confessore. E ha raccontato una storia, tutta da verificare, ma drammatica.

Nell’ottobre del 2015 sarebbe stato lui ad uccidere l’allora 32enne rumena Ruxandra Vesco detta Alexa. Poi ha gettato il corpo in un buttone del Monte Pellegrino, la montagna che domina sopra il capoluogo, per non farlo più ritrovare. E in effetti così è stato perché dopo la scomparsa della donna era stata presentata una denuncia senza però trovare riscontri.

Ieri sera però dopo la sua improvvisa rivelazione sono scattate subito le ricerche che hanno dato esito positivo. I resti della donna, anche se per determinarlo servirà l’esame autoptico, sono stati effettivamente rintracciati all’interno di due sacchi ormai consumati dal tempo in un dirupo.

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Femminicidio a Palermo, la confessione  dopo aver parlato con il parroco

Damiano Torrente aveva già precedenti per una vicenda di stalking legata a un’altra donna ed è sposato con una cittadina romena. Spostata era anche la donna scomparsa, che viveva ad Alcamo con il marito. Ed era stato proprio quest’ultimo, allora, a presentare la denuncia di scomparsa ma nessuno aveva trovato la verità.

Il Tribunale di Palermo (websource)

Oggi la svolta clamorosa. Torrente ha confessato di avere strangolato la donna con una corda da pescatore: ci sono voluti alcuni minuti ma alla fine ha ceduto ed è morta, sempre secondo il suo racconto. Ma questo è solo il primo nuovo capitolo della storia, perché ora la indagini dovranno anche stabilire tutti i contorni e soprattutto cercare di dare un movente ad un gesto per ora incomprensibile.

L’uomo per ora ha solo ammesso che la Vesco lo aveva messo in difficoltà con sua moglie. Ma forse sarà più preciso nel prossimo interrogatorio davanti al Gip previsto già nelle prossime ore. In libertà, dopo la vicenda di stalking che lo aveva visto come protagonista, da qualche mese, aveva cominciato a frequentare la parrocchia del suo quartiere. E alla fine ha deciso di seguire i consigli del parroco che, per vincolo, non lo poteva denunciare.