In una nota pubblicata nella giornata di oggi, i sindacato hanno annunciato una manifestazione per chiedere una proroga del blocco licenziamenti.

In una nota congiunta, i segretari di Cigl, Cisl e Uil hanno comunicato di aver indetto una manifestazione che si terrà il 18 settembre per chiedere al governo la proroga del blocco licenziamenti. Una misura ritenuta indispensabile in quanto “se il Governo non prorogasse il blocco dei licenziamenti sino alla fine del 2020, si assumerebbe tutta la responsabilità del rischio di uno scontro sociale”. Nella nota pubblicata, i sindacati criticano inoltre coloro che ritengono doveroso anticipare la fine dello stato di emergenza proclamato dal premier Conte. Una scelta che invece le associazioni ritengono invece indispensabile per tutelare la sicurezza dei lavoratori. Questa presa di posizione da parte dei sindacati potrebbe aumentare le tensioni all’interno della maggioranza di governo sul tema. Questa infatti si ritrova divisa tra chi vorrebbe che lo stato d’emergenza si concludesse a metà ottobre, e chi invece vorrei fosse prorogata fino alla fine dell’anno.
Leggi anche: Alessandro Di Battista, è nato il secondo figlio Filippo nel giorno del suo compleanno
Proroga stato di emergenza: sensibilità diverse all’interno della maggioranza

Il PD caldeggia quest’ultima ipotesi, anche se vi sono sensibilità diverse in seno al partito. Il Movimento 5 Stelle finora non ha assunto una posizione netta sull’argomento. La Ministra al Lavoro Nuncia Catalfamo si è però espressa in favore di una proroga fino al 31 Dicembre. Per quanto riguarda il blocco dei licenziamenti, molto diversa è la posizione di Confindustria. La confederazione dell’industria italiana ha ribadito di recente la sua posizione con un comunicato. In questo, spiega di aver mandato due settimane fa dei documenti al governo per esortarlo a cambiare idea sul tema. Secondo Confindustria, prolungare ancora il divieto di licenziamento rischia di mettere in ginocchio le imprese italiane. Nella nota viene citato una recente ricerca dell’OCSE per sostenere che si tratta di una misura iniqua e deleteria che “impedisce ristrutturazioni d’impresa, investimenti e di conseguenza nuova occupazione. Pietrifica l’intera economia allo stato del lockdown”.
Leggi anche: Covid-19, ONU: “Riaprite le scuole o sarà catastrofe!”