Migranti, parla il Luigi DI Maio. Intervenuto al Corriere della Sera, il ministro l’ha definita un’emergenza nazionale e ha promesso e annunciato provvedimenti immediati. Ecco il piano per arginare il fenomeno.
“E’ un’emergenza nazionale”. Parola di Luigi Di Maio, ministro dello sviluppo economico e ministro del lavoro e delle politiche sociali, ai microfoni del Corriere della Sera. Ma il riferimento non è all’attuale pandemia da Covid-19, piuttosto alla delicata vicenda relativa ai continui sbarchi di immigrati irregolari sulle coste italiane.
Pronunciatosi in merito sulla vicenda, il politico ha esordito così sulla criticità in corso: “La questione degli sbarchi, unita al rischio sanitario con la pandemia è un tema di sicurezza nazionale. Quanto accaduto a Caltanissetta e a Porto Empedocle deve far pensare, i cittadini chiedono giustamente delle risposte e il dovere di uno Stato è darle quelle risposte, lavorando per risolvere il problema alla radice”.
Il tema migranti non è un gioco. Non si tratta di avere una linea dura o meno, non c'è e non deve esserci un approccio ideologico al tema. La questione sbarchi è un tema di sicurezza nazionale per via del rischio sanitario.
La mia intervista al @Corriere: https://t.co/VMWkMrYnus pic.twitter.com/zhWGGuFqa3
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) July 31, 2020
Allarme migranti, parla il ministro Di Maio
Il riferimento è ai diversi gruppi di migranti risultati positivi negli ultimi giorni. I quali, nonostante l’infezione, sono poi scappati via dai vari centri di accoglienza: “Le ricordo che abbiamo avuto più di 35 mila morti per il coronavirus e come ho già detto se qualcuno è sottoposto a quarantena non può pensare di violare le regole italiane e andarsene in giro liberamente. Vale per chi ha diritto alla protezione internazionale così come per chiunque altro”.
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Ma Di Maio, a nome del Governo, assicura provvedimenti concreti e soprattutto immediati: “Questo è il nodo che stiamo affrontando già a livello governativo. Anche perché la Tunisia è un Paese sicuro e chi parte per l’Italia viene rimpatriato. Non sarà regolarizzato nessuno. Proprio oggi tra l’altro abbiamo convocato l’ambasciatore tunisino chiedendogli di accelerare i rimpatri e ci ha assicurato che dai primi di agosto ripartiranno (80 a volo). Inoltre abbiamo chiesto maggiore vigilanza a Sfax e sono stati trasferiti due pattugliatori dal governo di Tunisi”.
Il ministro suggerisce un modo ben precise per arginare questi continui flussi migratori: inibire i mezzi con cui attraversano i mari. Ecco l’idea: “Bisogna lavorare subito ad un accordo con le autorità tunisine affinché sequestrino in loco e mettano fuori uso barchini e gommoni utilizzati per le traversate, perché le imbarcazioni che stanno arrivando sono di questo tipo qui, cosiddette fantasma, spesso fuggono ai radar”.
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Un lungo applauso per il presidente Conte. Oggi al Senato e subito dopo alla Camera. Un grazie sentito, di cuore, per l’immenso lavoro svolto. Ad oggi c’è un dato, tutt’altro che scontato: l’Italia si è fatta rispettare in Europa.Siamo consapevoli che il risultato ottenuto a Bruxelles deve avere un seguito. Adesso bisogna lavorare con grande intensità per spendere bene le risorse che arriveranno dall’Europa. Per questo serve programmazione e concretezza. In momenti difficili siamo stati in grado di soffrire, ma siamo riusciti anche a trovare la forza per ripartire. Pensiamo ai prossimi mesi come un’opportunità. Dobbiamo essere in grado, con le riforme che andremo a pianificare da qui a breve, di fare quello che per anni gli altri governi non sono riusciti a fare: pensare solamente agli interessi degli italiani. A testa alta, sempre.
Pubblicato da Luigi Di Maio su Mercoledì 22 luglio 2020