Smentita la notizia dei giorni scorsi arrivata dalla portavoce di Donald Trump: PAW Patrol, noto cartone animato per bambini, non verrà cancellato
Qualche giorno fa, la portavoce di Donald Trump Kayleigh McEnany aveva annunciato la cancellazione di PAW Patrol, noto cartone animato per bambini. Stando a quanto dichiarato dalla Casa Bianca, si sarebbe trattato di un episodio della “cancel culture”, ossia l’eliminazione di alcuni temi o personaggi controversi in un determinato periodo storico.
In questo caso, il motivo scatenante sarebbe la morte di George Floyd per mano di alcuni poliziotti. Episodio che poteva essere velatamente richiamato nella serie, che ha come protagonisti alcuni cani, di cui uno è proprio un poliziotto. Poco fa, è arrivata la smentita da parte della produzione stessa. “Non vi dovete preoccupare, non ce n’è motivo” è quanto riferito, assicurando che PAW Patrol andrà avanti.
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PAW Patrol, un esempio della “cancel culture”

Una linea di pensiero, quella della cosiddetta cancellazione della cultura, che vede l’eliminazione di temi e personaggi controversi, che potrebbero risultare inadatti in un determinato periodo storico. È quanto sembrava fosse successo a PAW Patrol, che ha un cane poliziotto tra i protagonisti. Qualche giorno fa, ne aveva parlato la portavoce di Trump Kayleigh McEnany. “Hanno cancellato PAW Patrol, Cops e Live PD” aveva dichiarato: “Anche Lego ha ritirato tutti i mattoncini a tema polizia“. In realtà, la serie di cartoni animati c’è ancora, così come i Lego polizieschi.
È confermata invece l’eliminazione di Cops e Live PD. Entrambi gli show televisivi, creati anni fa, hanno come tema centrale quello della polizia. Cops è un vero e proprio documentario sulla routine dei poliziotti, e andò in onda per la prima volta nel 1989. Live PD, invece, è una sorta di reality show, cancellato perché sembra ci fosse un filmato con scontri tra polizia e un afroamericano.
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