Niente esordio ufficiale per i taser in Italia. Non ancora. Le Forze dell’ordine, dopo la recente sperimentazione, dovranno aspettare ancora dopo la decisione del Viminale di depositare di nuovo le armi nel deposito. Ecco perché.

Taser alle forze dell’ordine, scatta il dietrofront. Il Viminale, infatti, ha disposto il ritiro immediato degli strumenti assegnati ufficialmente mesi fa a causa di alcuni problemi tecnici e per “tutelare i cittadini e gli stessi agenti”.
Taser, il Viminali ritira le armi
Finora si era presentata un’unica società per il bando, ovvero la Axon. Ma questa, secondo fonti dal Ministero dell’interno, sarebbe stata esclusa dalla commissione di aggiudicazione per un difetto dei requisiti minimi di sicurezza previsto dal capitolato tecnico.
Sono così ripartite le prove tecniche e tutte le valutazioni del caso. Ma senza l’assoluta sicurezza del prodotto, la decisione più saggia è stata quella di ritirarli per la tutela dei cittadini e degli stessi agenti. Così le armi, ora, resteranno congelate nelle armerie fino a nuove disposizioni.
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Considerate utili in quanto non letali ma immobilizzanti, la sperimentazioni in Italia partì nel 2018 con l’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Il test durò diversi mesi e coinvolse 12 città d’Italia. Quando poi il progetto doveva entrare nel vivo, ecco che la burocrazia (e la sicurezza) ferma tutto.
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