A Pisa catturati i due evasi da Rebibbia: il 3 giugno erano scappati dal noto carcere romano ma due settimane dopo sono finiti di nuovo dietro le sbarre

Pisa catturati i due evasi che il 3 giugno scorso avevano eluso la sorveglianza fuggendo da Rebibbia. Davad Zukanovic e Lil Ahmetovic sono stati catturati oggi in provincia di Pisa attorno al’ora di pranzo. E dal primo pomeriggio sono reclusi nel carcere del capoluogo toscano in attesa di capire la loro sorte.
Un arresto portato a termine dagli uomini del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria. Con loro anche i militari dell’Arma dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati. Un’indagine che era cominciata subito e che ha dato frutti concreti a due settimane dalla fuga, A coordinarla è stata la Procura di Roma che ha disposto appostamenti, pedinamenti e perquisizioni che hanno portato al risultato finale. Nelle ultrime ore era stato individuata e circoscritta ‘area dove si trovavano i due uomini ed è avvenuta la cattura.
I due detenuti sono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e intanto sono arrivate le congratulazioni del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede: ” Ancora una volta la Polizia Penitenziaria e le sue eccellenze, come il Nic, hanno dimostrato il loro valore. Mi piace sottolineare la buona collaborazione avuta con l’Arma dei Carabinieri”.
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Evasi da Rebibbia catturati, a Roma una guarda morsa alla mano
Ma come è arrivata la cattura dei due evasi? Secondo le prime ricostruzioni nei primi giorni dopo la loro evasione i due si erano fermati in provincia di Roma. Poi dopo aver rubato un’auto di all’interno di una concessionaria della Capitale avevano virato verso la Toscana. Una delle ipotesi è che fossero a Cascina per raggiungere alcuni loro familiari che vivono in una frazione lì vicino. Inoltre uno dei due è congiunto di un componente della banda arrestata la scorsa settimana dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati. Quest’ultimo è sospettato di aver commesso numerosi furti in esercizi commerciali durante il periodo del lockdown.
Intanto però oggi da Rebibbia è arribata anche un’altra notizia drammatica. Un agente della Penitenziaria è stato morso ad una mano da un ergastolano in regime di 41-bis. E il morso, come spiega una nota del sindacato Fns-Cisl, Uilpa Polizia Penitenziaria e Sappe, gli ha staccato parzialmente il dito. Per questo i sindacati chiedono strumenti idonei per garantire l’incolumità degli agenti, come pistola ‘taser’ e spray al peperoncino.
Come spiega Massimo Costantino, Segretario Generale Aggiunto “solo alcuni giorni fa la Fns Cisl Nazionale aveva chiesto un intervento al DAP. Un incontro al fine di discutere proprio della questione aggressione ed oggi dobbiamo segnalare l’ennesima aggressione. La Fns Cisl Lazio ribadisce l’urgenza di tale incontro perché così non si può andar avanti. Quanto accaduto impone una riflessione in profondità sulla gestione delle carceri”.