Benevento, tangenti per superare i concorsi nelle forze dell’ordine

Benevento, tangenti per superare i concorsi nelle forze dell’ordine. Un’indagine coordinata dalla Procura locale che coinvolge nomi importanti

Sicilia arresti
Benevengto, operazione della Guardia di Finanza (screenshot da Instagram)

Benevento, tangenti per modificare ad arte i risultati di concorsi pubblici, in particoilare quelli per vestire una divisa. Questo il sospetto alla base dell’operazione ‘Par Condicio’ che ha portato ad eseguire otto misure cautelari nei confronti di altrettanti pubblici ufficiali, compreso un vice prefetto. Avrebbero favorito l’ingresso di alcuni candidati per un posto nei Carabinieri e nella Finanza, in Polizia e tra i Vigili del Fuoco.

Per questo loro ruolo, come ipotizza la Procura campana gli indagati avrebbero intascato somme di denaro. E così all’alba di oggi e per tutto il giorno è scatatta l’operazione, condotta da 250 uomini della Guardia di Finanza.

Finanza arresti Benevento
Numerosi arresti nell’operazione ‘Par Condicio’ (Getty Images)

Eseguite tre custodie cautelari in carcere, due arresti domiciliari, altrettante sospensioni da pubblici uffici o servizi più un obbligo di dimora. Tra loro anche un vice prefetto con un ruolo importante in servizio presso il Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco. E ancora, un militare dell’Arma dei Carabinieri, uno della Guardia di Finanza e un agente della Polizia di Stato. Inoltre tre funzionari (uno in pensione) del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Benevento e Venezia,.

Tutti accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio. Ci sarebbe almeno una cinquantina dli episodi contestati o comunque da chiarire. Insieme a questo, eseguito anche il sequestro preventivo di somme di denaro pari a circa 370 mila euro.

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Benevento, concorsi truccati: nelle pen drive c’erano già le risposte dei quiz

Tangenti per i concorsi, in tutto risulterebbero indagate 118 persone, compresi altri pubblici ufficiali. Le indagini erano partite quasi due anni fa dopo una intercettazione telefonica collegata ad un altro procedimento. Così è stato scoperto poco alla volta un sistema collaudatissimo. Gli indagati sarebbero riusciti a controllare diversi concorsi pubblici per l’accesso alle forze dell’ordine. Un’organizzazione ben struttirata, con intermediari locali e alcuni funzionari in servizio a Roma.

Come svela ‘Il Fatto Quotidiano’ nella carte di sono riferimenti precisi. “Gli indagati a fronte della possibilità di ottenere per sé o per un proprio congiunto un ‘posto fisso’ nell’amministrazione statale non hanno mai manifestato disapprovazione”. Così hanno  adempiuto tutte le scadenze e gli accordi pattuiti con i funzionari dei Vigili del fuoco, facevdo anche attenzione alle conversazioni telefoniche”.

Il sospetto è di concorsi truccati in varie armi (Pixabay)

Ma come funzionava il sistema dei concorsi truccati? Secondo il gip i partecipanti sospetti conoscevano le date di convocazione e le date di rinvio delle prove concorsuali diversi giorni prima della pubbliazione ufficiale. I tre arrestati erano in possesso di parte della banca dati con la prova preselettiva di un concorso per l’accesso nel Corpo dei Vigili. Quindi i quiz, contenuti in una pen drive, erano consegnati agli aspiranti candidati dietro pagamento di ingenti somme di denaro.

Ed è emerso che per consegnare le pen drive, i due funzionari del Comando Provinciale di Beneventonon hanno avuto scrupoli. Tra marzo e aprile infatti avrebbero anche violato i divieti di uscire dalla regione imposti dall’emergenza sanitaria in corso. Uno di loro sarebbe andato a Napoli insieme a un altro funzionario dei Vigili del Fuoco, con una autovettura di servizio. Contavano sul fatto chetanto nessuno li avrebbe fermati perché in serrvizio.