Trapianto di fegato a dir poco rivoluzionario quello che pochi giorni fa è avvenuto in Italia con una tecnica a dir poco incredibile.
Che ci piaccia o meno ammetterlo, il corpo umano è una macchina imperfetta. E come tale è formato da tanti pezzetti, ingranaggi, che si rompono e che possono essere utilizzati da altri. E così, come una macchina a cui non serve più, un organo funzionante può essere tolto, se si è donatori, da una persona deceduta anzitempo per continuare a vivere all’interno di un’altra persona.
E’ quello che è accaduto a Torino, dove il fegato di una persona è stato piantato nel corpo di un’altra. Non certo una novità, ma è la tecnica utilizzata che è senza precedenti in Italia. E’ stato infatti applicata una nuova tecnologia per mantenere perfettamente in funzione il fegato al di fuori del corpo del suo ex proprietario.
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Trapianto di fegato, organo tenuto in vita 23 ore fuori dal corpo
Il fegato di una donna morta per infarto è stato prelevato all’ospedale Molinette di Torino. Le squadre specializzate per il trapianto erano però tutte già occupate in operazioni complicate e per questo il fegato della donna, perfettamente sano, doveva essere mantenuto in stasi in qualche modo. Si è quindi adottata la cosiddetta tecnica della “perfusione normotermica“.
L’organo è sopravvissuto ex vivo, ovvero al di fuori del corpo, per ben 23 ore prima di essere trapiantato con successo ad un paziente. Paziente che da poche ore è stato anche dimesso, perfettamente in salute. Un intervento che potrebbe cambiare la storia della medicina nel nostro Paese per sempre.
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