Coronavirus, turismo: le Nazioni Unite prevedono un calo del 70%

La pandemia di Coronavirus ha praticamente annullato il turismo in tutto il mondo. Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite quest’anno il calo sarà complessivamente del 70%.

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 (Getty Images)

Ombrelloni distanziati, accessi ai musei contingentati e voli internazionali ancora in attesa di essere ripristinati. Il turismo è senza dubbio tra i settori colpiti maggiormente dalla pandemia di Coronavirus. Alla più che comprensibile paura dei viaggiatori si aggiungono le misure restrittive adottate dai diversi paesi nel mondo, con tempistiche e modalità diverse tra loro.

Il segretario generale dell’Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite (UNWTO), Zurab Pololikashvili, ha tenuto una conferenza stampa video da Madrid, illustrando ai giornalisti la situazione.

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Coronavirus, Turismo:più voli internazionali a partire da settembre

Pulizia aereo
Coronavirus, come vengono puliti gli aerei e le navi da crociera (Foto: Getty)

La previsione fatta dall’UNWTO è abbastanza drammatica: una riduzione del turismo globale del 70%. Questo quello che ci si attende dal 2020. Un dato ancor più spaventoso se si pensa che le precedenti crisi globali portarono a una contrazione del mercato tra il 10 e il 20%.

L’estate 2020 sarà caratterizzata dagli spostamenti via terra, a discapito dei viaggi in aereo. Allo stesso tempo potrebbero vedere un rilancio le destinazioni rurali e di montagna, pronte ad ospitare molti dei turisti che solitamente sceglievano le spiagge come meta per le vacanze estive.

Un numero maggiore di voli internazionali – ha spiegato il segretario generale – è atteso per settembre, nella speranza che il virus si sia intanto attenuato nel corso dell’estate. Sempre l’UNWTO, l’11 maggio scorso, aveva infatti dichiarato che tutte e 217 le rotte aeree internazionali tracciate dal loro studio presentavano restrizioni di vario genere dovute alla pandemia in corso.

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Turismo, l’Europa come modello da seguire

Visita Museo
 (photo Pixabay)

Mentre i diversi paesi inziano ad allentare le misure restrittive, sarà probabilmente l’Europa il modello da seguire in fatto di turismo. Il Vecchio Continente – ha spiegato Pololikashvili – è storicamente la regione più visitata e anche più preparata, alla luce anche della sua infrastruttura sanitaria.

Riportare i turisti nei musei e nei siti culturali e naturalistici europei però richiederà inevitabilmente del tempo. I corridoi tra regioni con bassi tassi di infezione sono sicuramente un primo passo per rilanciare il turismo internazionale. L’obiettivo di questi “corridoi sicuri” – ha concluso il segretario – è far sì che i turisti non portino il virus da un paese all’altro durante un viaggio, tanto all’andata quanto al ritorno.

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