Coronavirus, l’allarme degli esperti: “Non sufficiente un metro di distanza”

Per evitare il contagio da Coronavirus non è sufficiente un metro di distanza: è il parere di tre esperti italiani. La fase 2 si apre con alcune incognite

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L’analisi della prima settimana di Fase 2 (Getty Images)

Mentre l’Italia sia appresta ad affrontare la fase 2, con la riapertura quasi totale delle attività commerciali e produttive, nel mondo ancora ci si interroga su quale sia la distanza consigliabile per evitare il contagio da Coronavirus. Le nuove linee guida per entrare in luoghi chiusi come bar e ristoranti parlano di un metro, ma alcuni esperti, che hanno parlato su ‘La Repubblica‘, mettono in guardia i cittadini. Carlo Signorelli, professore di igiene al San Raffaele di Milano, spiega: “La fuoriuscita delle goccioline respiratorie è molto alta, nella persona infetta, entro un metro distanza. Oltre un metro è più bassa, ma ancora resistente, mentre oltre i due metri il rischio è minimo“.

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Coronavirus, non basta un metro di distanza? Il parere degli esperti

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Nuove regole per la riapertura dei locali (via WebSource)

Tra gli esperti raggiunti c’è anche Carlo Federico Perno, virologo dell’Università di Milano, che divide il rischio di contagio in base alla situazione delle singole Regioni. “In Lombardia, in luoghi chiusi, un metro di distanza tra le persone al tavolo non è sufficiente per stare tranquilli. Servono almeno due metri. Diverso è se siamo all’aria aperta“. Dello stesso avviso è il professor Pier Luigi Lopalco, epidemiologo dell’Università di Pisa, ma chiamato a far parte della task force della Regione Puglia. Ma gli esperti tranquillizzano gli italiani sulla possibilità di andare al mare in estate: “Con il sole ed il vento il virus si disperderà, il suo andamento è stagionale. All’aria aperta si può stare anche ad un metro l’uno dall’altro“.

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