Istat, stilato rapporto tra diffusione Coronavirus e mortalità: i dati ottenuti

L’Istat, in collaborazione con l’ISS, ha stilato un rapporto tra i dati epidemiologici di diffusione del Coronavirus e quelli di mortalità totale

mortalità coronavirus
L’Istat, in collaborazione con l’ISS, ha stilato un rapporto tra i dati sulla diffusione del Coronavirus e quelli sulla mortalità (Getty)

A ormai due mesi dallo scoppio dell’emergenza Coronavirus, si possono effettuare le prime analisi sui dati ottenuti in questo primo periodo. L’Istat, in collaborazione con l’ISS, ha deciso di prendere come range temporale di riferimento il primo trimestre del 2020, e di stilare un rapporto tra i dati sui contagi da Coronavirus e quelli sulla mortalità totale.

Per ottenere tutti i numeri necessari, la ricerca si è concentrata su ben 6886 comuni italiani, che sono l’87% del totale. I dati sono stati poi suddivisi in tre classi: in base alla provincia, alla regione e al grado di diffusione del Coronavirus. Grazie ai risultati ottenuti, si può vedere l’impatto che il Covid-19 ha avuto sul tasso di mortalità nel mese di marzo.

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Istat, la ricerca sul rapporto Coronavirus/mortalità: i risultati ottenuti

Coronavirus mortalità
Quali sono i dati ottenuti (Getty Images)

A seguito di un rapporto tra dati forniti dall’ISS sulla diffusione del Coronavirus e quelli dell’Istat sulla mortalità, si può vedere l’impatto che la pandemia ha avuto sulla mortalità nei primi tre mesi del 2020. Il primo caso, scrive l’Istat, risale al 20 febbraio 2020 in Lombardia. Da qui, la diffusione del virus si è sviluppata in maniera eterogenea. Colpito maggiormente il Nord del Paese rispetto al Sud e alle Isole. Nonostante il lockdown sia partito nei primi giorni di marzo, i primi risultati evidenti risalgono solo alla fine del mese.

Per quanto riguarda i dati sulle vittime, invece, risulta come le persone di sesso femminile siano state maggiormente colpite, (52% dei casi totali) ma il tasso di letalità è decisamente più elevato nelle persone di sesso maschile. L’età media delle vittime contagiate è di 62 anni. Per quanto riguarda i decessi, la mortalità risulta essere più alta nei soggetti dai 70 ai 79 anni, seguiti dalle persone tra gli 80 e gli 89 anni.

Facendo un’analisi del solo mese di marzo, si nota come a livello nazionale la mortalità sia salita del 49,4%. Prendendo come range di riferimento il periodo che va dal primo decesso (20 febbraio) al 31 marzo, si contano 90.946 morti, che sono molti di più della media ottenuta tra il 2015 e il 2019, pari a 65.592.

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