Al netto del calo dell’inquinamento dovuto ai diversi lockdown nel mondo, non cessa l’emergenza cambiamento climatico. Il mese di aprile è stato il più caldo di sempre a livello globale.
Con l’emergenza Coronavirus in pieno corso in gran parte del pianeta, non si arresta purtroppo il continuo aumento delle temperature di anno in anno. Il cambiamento climatico rimane infatti una delle sfide più difficili ed impegnative con cui l’umanità dovrà confrontarsi negli anni a venire.
Secondo i dati registrati dal Copernicus climate change service (C3S) infatti, il mese di Aprile appena trascorso è stato il più caldo di sempre (a parità di periodo). E’ stato eguagliato il record precedente, risalente ad appena quattro anni fa. Anche nel 2016 infatti il quarto mese dell’anno aveva visto temperature ben al di sopra delle medie stagionali.
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Cambiamento climatico, ad aprile temperature molto sopra la media
Un fenomeno che paradossalmente è speculare: mentre intere regioni hanno sofferto il caldo infatti, altre aree del pianeta hanno dovuto fare i conti con un freddo record. Per quanto riguarda l’Europa è stato l’aprile più caldo in numerosi stati, con temperature ben al di sopra delle medie stagionali.
A preoccupare è l’aumento delle temperature anche in zone tendenzialmente fredde, come ad esempio una larga parte della Siberia, della Groenlandia e ancora ampie parti di Antartide, Alaska e in generale del Mar Artico. Si tratta di ecosistemi assai delicati, dove piccoli cambiamenti possono tramutarsi in danni significativi.
Picchi sui termometri inoltre anche in regioni spesso alle prese con incendi e siccità, come l’Australia occidentale, il Messico e diverse zone dell’Africa centrale e nord-occidentale.
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Temperature sotto la media in Canada e sud dell’Asia

Situazione opposta, come dicevamo, in altre porzioni del pianeta. Temperature al di sotto della media stagionale sono infatti state registrate nel Canada centrale così come in diverse regioni dell’Asia sud-orientale e meridionale.
Cambiamenti che ormai seguono un trend tutt’altro che positivo da diversi anni, causando danni ingenti ad interi ecosistemi e popolazioni. Con l’inquinamento oramai riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale come una delle principali cause, si prospetta una sfida sempre più crociale in un futuro tutt’altro che lontano.
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