Fase 2, turismo in rosso: il buco in Primavera vale miliardi

Fase 2, turismo in rosso: la Primavera senza ospiti, a cominciare da quelli stranieri, vale un buco da diversi miliardi impossibile da ripianare

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Turismo, anche Napoli attende un rilancio nella Fase 2 (Getty Images)

Fase 2, turismo in rosso: la Primavera non è ancora finita ma gli effetti del Coronavirus sono già ben presenti sui conti del settore. Quasi una settantina di miliardi persi per la mancata spesa turistica in Italia negli ultimi mesi, tra visitatori esteri e italiani. Una mazzata per un settore che in Italia vale circa il 13% del Pil. E anche se mai nei prossimi mesi dovesse esserci una ripresa, il 2020 è già catalogabile come anno terribile per il comparto.

La Fase 2 appena iniziata per ora non ha smosso nulla. Anche perché il decreto del 25 marzo scorso non aveva incluso il settore tra quelli essenziali. Così erano rimasti aperti soltanto gli alberghi, anche per dare sollievo a chi dovreva affontare la pandemia. Eppure secondo CST (Conto satellite del Turismo di Istat, il settrore genera consumi interni per oltre 146 miliardi occupando quasi 283mila addetti, dei quali 220mila sono dipendenti.

Secondo Istat i mesi primaveruili sono tra i più floridi. Fanno registrare solitamente il 21,4% degli arrivi annui di viaggiatori stranieri: Non da meno è il flusso dei tuiristi nazionali, attorno al 16%. E l’anno scorso la spesa complessiva dei viaggiatori stranieri in Italia è stata di poco superiore ai 44 miliardi. Numeri che per Bankitalia valgono un peso pari al 13,2% del Pil, appena sotto a quello della Spagna (14,6 per cento) ma superiore a Francia e Germania.

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Spiagge deserte a Pasqua: e d’estate? (Getty Images)

Secondo Enit, l’Agenzia Nazionale del Turismo il primo trimestre del 2020 ancora si era salvato, con gennaio e febbraio in crescita. L’arrivo del Covid-19 però ha cambiato tutto. E non è un caso che il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, abbia cgiestro misure speciali all’Europa. In particolare un Fondo per il turismo.

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Turismo, previsti arrivi in calo e ripresa credibile soltanto tra un paio di anni

La crisi sta colpendo duro il settore e lo attesta il crollo dei turisti stranieri. Previsto un calo fino al 79% negli arrivi dai mercati a lungo raggio mentre da quelli a medio raggio si va dal -44% al -70%. E quelli a corto raggio, cioé dai Paesi dell’Europa occidentale, è atteso un calo dal -39% al -69%.

Numeri che fanno immaginare un impatto su tutto il settore della durata di almeno otto mesi, fino quindi ad ottobre-novembre 2020. Per pareggiare i conti, in pratica, l’Italia dovrà attendere  fino all’inizio del 2023, anche se già il prossimo anno almeno metà di quanto perso potrebbe tornare.

Coronavirus Roma
Coronavirus, Roma è una delle più colpite dall’assenza dei turisti (Getty Images)

Per questo  il ministro Franceschini ha avanzato richieste precise “L’Europa deve adottare rapidamente misure straordinarie da affiancare a quelle nazionali, che da sole non bastano”. Ad esempio la creazione di un fondo ad hoc e una quota importante del Recovery Fund destinata al settore turistico. Ma occorre anche un coordinamento europeo per ccordinare la ripresa delle attività, in modo da evitare iniziative unilaterali.