Fase 2, centri estivi per i bambini: il piano della ministra Bonetti è chiaro, anche per sollevare le famiglie. Ma le regole saranno strettissime

Fase 2, centri estivi per i bambini e scuole parzialmente riaperti. Lo ha ribadito ancora oggi la ministra alle Pari Opportunità e Famiglia, Elena Bonetti. Intervistata da SkyTg24 ha spiegato che il governo ha ben presente il problema della prossima estate e delle famiglie che difficilmente si sposteranno. Per questro l’idea è quella di dare un’opportunità di collocare i bambini, specie quelli più piccoli, in spazi idonei.
Il progetto, è quello di avanzare la richiesta di riapertura delle scuole da 0 a 6 anni in estate. Ma solo per organizzare attività in piccoli gruppi. “Su questo investiremo almeno 35 milioni – ha detto Bonetti – per costruire una rete organizzata. Ci stiamo predisponendo perché questo accada. La politica deve dare concretamente delle risposte a problemi ed esigenze”.
Ma il problema di fondo è garantire la massima sicurezza, in primis ai bambini ma anchea chi starà con loro. Per queesto saranno garantiti gruppi piccoli, per poter mantenere il distanziamento. “Il voucher baby sitter rimane uno strumento .-ha concluso la ministra – ma non è lo strumento per i prossimi mesi. Stiamo organizzando volontari che possano aiutare i Comuni e le famiglie nella cura e nella custodia dei bambini, spazi aperti per i bambini a distanza di sicurezza”.

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Dichiarazioni importanti, anche perché nelle parole del premier Conte e nel nuovo decreto, poco si ddice sulle scuole e nulla sui bambini più piccoli. Per ora vince la misura della cautela, anche se l’accesso ai parchi dal 4 maggio sarà consentito. Ma con accessi limitati nel numero alle aree giochi. I nidi e gli asili rimarranno chiusi almeno sino alla fine di giugno e forse anche oltre. Quindi servono soluzioni alternative.
Un problema per le famiglie, così come per tutte le associazioni che con il mondo della scuola, del doposcuola, dei centri estivi vivono. Come riporta ‘La Repubblica’ però c’è chi vuole muoversi. Come Firenze che ha già stilato un piano dettagliato presentato dal sindaco Nardella alla ministra Bonetti.
Centri estivi per i bambini dai 3 ai 14 anni, con un operatore ogni quattro bambini nell’età della scuola dell’infanzia. Uno ogni 16 per i più grandi, ma i bimbi disabili avranno un assistente personal. Inoltre pasti preparati in monoconfezioni sigillate, come se li portassero da casa loro. Stessa attenzione ovviamente per i trasporti, con i posti ben distanziati l’uno dall’altro.
E anche gli animatori saranno selezionati con attenzione. Dovranno dimostrare la loro negatività al Coronavirus, sanificando con regolarità ambienti, giochi e attrezzature. La parola d’ordine rimane la stessa: distanza di sicurezza, per gli sport, per le attività, per le eventuali gite.