Feltri: “Meridionali inferiori”. Arriva il provvedimento

Feltri chiarisce la frase che ha scatenato il caos ieri sera. Ovvero: “i meridionali in molti casi sono inferiori”. Ma nel frattempo è già arrivato un provvedimento per il direttore del quotidiano Libero.

Feltri

“I meridionali in molti casi sono inferiori”. Un pessimo Vittorio Feltri rilancia in modo ancor più vergognoso. Tanto da spingere l’Usigrai, l’Unione sindacale giornalisti Rai, a prendere seri provvedimenti. Anche perché si tratta dell’ennesimo intervento aggressivo giunto negli ultimi giorni contro il Sud-Italia.

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L’ultimissimo aggiornamento, con le parole citate in apertura, giungono dal programma ‘Fuori dal coro’ in diretta ieri sera su Rete 4. Dichiarazioni che hanno ovviamente scatenato uno tsunami di polemiche, indignazioni e di violenza verbale sui social network. Un attacco gratuito, tra le altre cose, anche all’unità nazionale in questo momento estremamente delicato per il Paese.

Così Vittorio Di Trapani, segretario Usigrai, ha annunciato il seguente provvedimento quest’oggi via Twitter: “Credo che non sia più sufficiente lamentarsi sui social e nei convegni di alcuni comportamenti. Ma sia l’ora dei fatti. Quindi questa mattina ho inviato un esposto al Consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia sull’ennesima uscita offensiva di Vittorio Feltri contro i cittadini del sud Italia”. E con tanto di foto del documento in allegato.

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Nessun dietrofront, tuttavia, dal direttore del quotidiano Libero. Anzi, sempre a suon di tweet, ha deciso di rilanciare ed è apparso anche indispettito: “Mi pare del tutto evidente che il Sud e la sua gente siano economicamente inferiori rispetto al Nord. Chi non lo riconosce è in malafede. L’antropologia non c’entra con il portafogli. Noto ancora una volta che le mie affermazioni vengono strumentalizzate in modo indegno”.

Poche ore prima, tanto per rendere l’idea, arrivava un altro cinguettio, rigorosamente polemico, su tale argomento: “De Magistris dice: modello Lombardo un bluff, Napoli responsabile. Peccato che in Lombardia si produca il 25 per cento del Pil nazionale. Senza il quale in Campania si morirebbe di fame”.

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