Covid-19: milioni di studenti sono coinvolti nell’impossibilità di ricevere l’istruzione in presenza, ma sono molti ad esser sprovvisti di pc.
Se per molti il possesso e l’utilizzo di un computer è un fatto quanto meno assodato, sono altrettante le persone che non hanno la possibilità di farne uso. Sulla base di questa constatazione, è arrivato l’appello dell’Unesco in merito alla didattica on-line. Come riporta Skytg24, la direttrice dell’agenzia Onu, Audrey Azoulay, in merito alle lezioni a distanza in emergenza Covid-19, ha chiesto di “Ricorrere a trasmissioni radio e televisione”.
I dati diffusi dall’Unesco, riportati da Skytg24, fanno riflettere in questo senso. Infatti, in base ai dati registrati, circa la metà degli studenti impossibilitati a frequentare le lezioni “in presenza” non possiede un computer. Il dato riguarda circa 826 milioni di ragazzi di tutte le età. Ma c’è di più, di questi, circa il 43% del totale, non possiede una connessione a internet da casa. Questo implica una difficoltà e una disparità nel portare avanti l’attività didattica.
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Covid-19: studenti africani i più penalizzati

Sono numeri importanti quelli riportati dall’Unesco in merito alla situazione dell’attività didattica remota. L’agenzia Onu, che deve tener conto di tutte le realtà, ha parlato infatti di disparità in questo senso. I Paesi a più basso reddito, infatti, come riporta Skytg24, sono tra i più penalizzati da questo tipo di didattica. I dati registrati per l’Africa subsahariana sono forse tra i pi preoccupanti. Basti pensare che in quel territorio, gli studenti non provvisti di computer sono circa l’89%, mentre l’82% non possiede una connessione internet.
L’appello della direttrice generale Azoulay è allora quello di valutare alternative per ridurre questa disparità. Una valida alternativa, secondo la direttrice, potrebbe essere quella di utilizzare trasmissioni radio e televisione per la didattica remota.
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F.A.