Covid, Conte in Senato: “Allenteremo le misure, ma un errore sarebbe fatale” – VIDEO

Emergenza Covid, ecco l’informativa del Premier Conte in Senato. In vista della fase 2, il Presidente del Consiglio ha fatto il punto della situazione. Ecco video e dichiarazioni. 

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Coronavirus, arriva l’informativa del Premier Giuseppe Conte. In vista della fase 2, il Presidente del Consiglio ha fatto il punto della situazione in Senato e lo farà nuovamente quest’oggi alle 17.30 in Camera.

Oggi pomeriggio sarò prima al Senato e poi alla Camera per un’informativa sull’emergenza Coronavirus

Pubblicato da Giuseppe Conte su Martedì 21 aprile 2020

Covid, l’intervento di Conte in Senato

Ecco le principali dichiarazioni del Premier che vi abbiamo proposto in tempo reale:

Ecco la premessa del leader politico: “Sulla legittimità e sulla ragionevolezza degli strumenti sui quali si è fatto ricorso, è in atto un ampio dibattito molto variegato. Desidero tuttavia ribadire, proprio in quest’aula, che la pandemia ha costretto a situazioni di estrema urgenza. In ogni più delicato passaggio, ho sempre avuto la massima premura affinché fosse preservato l’equilibrio e affinché i vari organi costituzionali fossero coinvolti nella misura più ampia possibile e soprattutto a tutela della democrazia”. 

Coronavirus, i 5 punti per ripartire

Fase 2, il piano per ripartire: “Il Governo ha elaborato una strategia col piano che presenta cinque punti. Primo: mantenere e far rispettare il distanziamento sociale. Poi promuovere il mezzo tecnologico finché non ci sarà una specifica terapia e un vaccino. Due: rafforzare le reti sanitarie del territorio come arma principale per combattere il virus. Tre: intensificare in tutto il territorio di Covid-hospital. La presenza di strutture dedicate esclusivamente al Covid riduce notevolmente il rischio di contagio per gli operatori sanitari ma anche per i pazienti ricoverati per altro”.

Dai test dall’applicazione per la mappatura“Quattro: uso corretto dei test. Parlo sia di quelli molecolari, banalmente il tampone, sia di quelli sierologici. Quinto punto: rafforzamento della strategia di mappatura dei contatti sospetti. L’immediatezza nell’individuare i positivi, con il loro isolamento, sarà cruciale per evitare nuovi focolai. Dunque avanti con l’uso della tecnologia attraverso un’app per cellulare. E sia chiaro: questa sarà su base volontaria e non su base obbligatoria. Una team di esperto proteggerà un le informazioni in questioni”. 

Gli interventi a sostegno e le misure cautelative prese finora: “Dal 19 aprile risultano distribuiti dalla Protezione Civile circa 3.920 ventilatori, 500 mila tubi e 117 milioni di mascherine di varia tipologia. Poi in queste ultime settimane sono stati adottati ulteriori due decreti. Il primo ha imposto il distanziamento sociale, il divieto di spostamenti, la chiusura delle scuola e di altri ruoli di aggregazione e la chiusura della aziende non fondamentali”. 

Poi il nuovo decreto: “Successivamente, le stesse misure sono state prorogate fino al 3 maggio. La decisione di prorogare ulteriormente il lockdown è stato assunto alla luce dei dati epidemiologici che hanno confermato l’efficacia delle misure adottate. Ma questi hanno suggerito anche l’esigenza di perseguire lungo il percorso intrapreso, affinché i risultati conseguiti non andassero perduti”. 

Da maggio gli allenamenti alle misure restrittive

Sta per iniziare ufficialmente la nuova fase: “Si prospetta adesso a una fase delicata. Si va infatti verso un allenamento delle misure, dobbiamo fare il possibile per preservare l’integrità e l’efficienza del nostro tessuto produttivo. I motori del paese devono ripartire, ma devono farlo su un piano ben strutturato. Tutte queste esigenze mi vengono sollecitate da molteplici cittadini ma anche da voi parlamentari, sollecitando soluzioni rapide e sostenibili e vi ringrazio di questo”. 

La strategia per ripartire: “Andiamo verso un progressivo ma ordinato rallentamento delle misure. Il comitato di esperti del Governo sta studiando le migliori strategie possibili per ripartire su imprescindibili basi di sicurezza. Con l’ausilio di questi esperti stiamo studiando un programma di riaperture omogeneo su base nazionale. E che ci consenta di riaprire buona parte delle attività produttive e commerciali ma tenendo sotto controllo la curva dei contagi. Così da intervenire qualora, successivamente, questa dovesse rialzarsi oltre una certa soglia”. 

Un errore adesso sarebbe fatale: “Per partire in sicurezza dovrà esserci il rispetto dei protocolli. Siamo una fase molto delicata. Perché siamo consapevoli che un’imprudenza, un’avventatezza, rischierebbe di compromettere tutti gli sforzi fatti finora. Per quanto riguarda l’economia, ripartiremo con tre misure. Misure di sostegno alla liquidità delle imprese, misure di tutela degli asset strategici nazionali e misure fiscali affinché siano prorogate per riaprire in sicurezza”. 

Tra le priorità l’aiuto alle famiglie in difficoltà: “Questa situazione incide sulle fasce più povere della società e non possiamo permettercelo. Ed è per questo che è stato posto un fondo di aiuto oltre 400 milioni di euro anticipati dalla Protezione Civile ai comuni italiani per consentire di distribuire credito sotto forma di buoni spesa”.

Pronto un maxi budget per la situazione: “Sono stati inoltre stanziati 50 miliardi di euro oltre i 25 miliardi già posti prima per un intervento complessivo non inferiore a 75 miliardi di euro. Questo servirà a finanziare varie misure per il rafforzamento del personale sanitario, della Protezione Civile e della sicurezza. Inoltre mirerà gli ammortizzatori sociali, come casse integrazioni e aiuti per le partite iva”.

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Opposizione, MES ed Europa

L’apertura verso l’opposizione: “Voglio inoltre rinnovare la piena disponibilità nel dialogo da parte mia e del Governo con le forze di opposizione. Il contributo di un’opposizione responsabile troverà sempre apertura e considerazione. La sfida tuttavia non può essere affrontata solo con la politica nazionale. Dunque affinché tutti i paesi possano uscirne, è necessario che le nazioni sappiano mettere in campo un’azione coordinata e necessaria. L’Unione Europea non possono permettersi di ripetere gli errori durante la crisi finanziaria del 2008”. 

Capitolo MES ed Europa: “Sul MES si è alimentato un dibattito che rischia di dividere l’Italia in opposte garanzie. L’Europa non deve ritrovarsi a chiedere scusa nei confronti di nessun Paese come accaduto in passato. Di fronte alla sfida epocale che abbiamo di fronte, non si può pensare di affrontare la situazione col MES impostato per crisi tra l’altro assai diverse”. 

Una nuova soluzione europea“Sono convinto che all’Italia serva altro e non il MES. Nell’ultimo incontro è stata proposta una nuova linea di credito, adeguata alla natura asimmetrica attuale. Per capire se sarà effettivamente così, bisognerà attendere i documenti predisposti per erogare questa nuova linea di credito. Sarò il primo a dire che bisognerà valutare i dettagli dell’accordo. Bisogna capire che condizioni pone questa situazione”. 

Altri Paesi europei appoggiano l’Italia“La trattativa in Europa è particolarmente complessa, ma noi siamo ben convinti della forza delle nostre ragioni. Inizialmente eravamo soli, poi nelle scorse settimane è stata scritta una lettera sottoscritta da altri otto Paesi per strumenti innovativi dato il momento. Dobbiamo agire presto, perché il ritardo comprometterebbe il risultato”.

La conclusione: “Una situazione che l’Europa e non l’Italia non può permettersi. Non possiamo ancora aspettare ed è per questo che non potrà accettare un negoziato al ribasso. Qui non ci saranno alcuni vincitori e alcuni perdenti. Sono assolutamente convinto che o vinceremo tutti, o perderemo tutti”. 

In diretta dal Senato

Pubblicato da Giuseppe Conte su Martedì 21 aprile 2020