Il governo vaglia la possibilità di limitare gli spostamenti di coloro che non scaricheranno l’app Immuni sul proprio smartphone

L’Italia, attualmente ancora in modalità lockdown, sta però iniziando a pensare ad una Fase 2. Il governo pare riponga molta fiducia sull’app Immuni che è stata creata dalla Bending spoons di Milano e si propone di tracciare i contagi da coronavirus nei prossimi mesi. L’obiettivi è quello di arrivare almeno al 60% di utenti connessi, perché una percentuale inferiore non permetterebbe di tenere sotto controllo la situazione. L’installazione dell’app sullo smartphone resta volontaria, ma coloro che non ne usufruiranno saranno obbligati gli spostamenti con limitazioni. La proposta, ad ogni modo, è in fase di elaborazione. A riportarlo è il Corriere della Sera.
App Immuni, serve chiarezza: interviene il Copasir
Intanto l’app è finita al vaglio del Copasir, Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, che vuole convocare il commissario straordinario Domenico Arcuri. C’è bisogno di chiarezza sull’architettura societaria che sulla gestione dell’applicazione. La questione, dicono, è basata sulla sicurezza nazionale. Bisogna evitare che vi sia un cattivo impatto sul sistema complessivo di libertà. Inoltre servono adeguate assicurazioni sul piano normativo ed in materia di trattamento dei dati sensibili degli individui, i quali potrebbero essere incamerati da altri.
Il Copasir vuole anche verificare se ci sono azioni internazionali riguardo il controllo della Borsa Italiana. Mercoledì, nella riunione indetta, vi sarà un fitto programma di discussioni da parte di tutti i vertici chiamati in causa.
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