Italia in lockdown, fino al 3 maggio non cambierà nulla

Italia in lockdown, le attuali restrizioni dureranno almeno tutta la prossima settimana. Ma fino al 3 maggio secondo il governo nulla cambierà

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Il premier Conte ribadisce, fino al 3 maggio non cambia nulla (Getty Images)

Italia in lockdown, nonostante le pressioni cfhe arrivano da più parti nulla è destinato a cambiare nei prossimi giorni. L’ennesima con ferma è arrivata questa sera dopo la riunione che ha messo allo stesso tavolo il governo, le Regioni, le Province e i Comuni. Nessuno ha voglia di forzare i tempi, almeno non dalle parti di Roma.

Così fonti accreditate di Palazzo Chigi hanno frenato gli enusiasmi e le insistenze che arrivano da alcuni settori produttivi e presidenti di regione. “Per la settimana prossima rimangono in vigore le misure già previste, che scadono il 3 maggio, e non è prevista nessuna modifica”. Ci sono stati in effetti risultati positivi nelle ultime settimane, ma non bastano per abbassare la guardia e nmodificare le abitudini degli italiani.

In ogni caso dal governo fanno sapere che tutti stanno lavorando per un programmacondiviso a livello nazionale. Prevede la ripresa di una bella fetta di attività produttive, ma solo in condizioni di massima sicurezza. Potranno ripartire le attività industriali, la logistica e i trasporti, tutta la filiera collegata. Ma il principio alla base deve essere quello di non sovraccaricare una sanità già messa a dura prova.

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Coronavirus, ecco cosa potrebbe riaprire nel mese di maggio in Italia

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Bar chiusi almeno fino a metà maggio (Getty)

Oggi a Palazzo Chigi c’era stata una prima riunione tra il premier Conte, alcuni ministri, ma anche una delegazione del comitato tecnico scientifico e della task force  guidata da Vittorio Colao. Sul tavolo diverse ipotesi, quelle per una ropresa decisa ma controllata dal 4 maggio prossimo su tutto il territorio nazionale, ma non prima. In fondo alla liste delle attività che riprenderanno ci sono quelle meno essenziali. Come le cinema e teatri, oltre alle disciteche. Invece i musei potrebbero riaprire.

Intanto però da lunedì prossimo alcune grandi aziende, grazie ad  accordi sindacali singoli, potranno riaprire. Sono quelle che l’Inail ha considerato come attività produttive a basso rischio. Come mobilifici, automotive, estrazione di minerali. tessile e pelletterie. Ancora in dubbio invece la riapertura dei cantieri, perché il distanziamento non è assicurato.

Capitolo a parte per bar e ristoranti, oltre che i negozi. per tutti è più probabili l’apertura da metà maggio. Stesso discorso anche per parrucchieri ed estetisti, oltre che per i tribunali. Da sistemare pure il capitoo trasporti: potrebbero essere garantiti con posti a bordo ridotti e controllo a tutti i passeggeri della temperatura almeno in metropolitana.

Rimaranno ancora chiuse le palestre ma sarà possibile praticare sport all’aperto, sempre se da soli. I podisti però potrebbero essere contingentati in fasce orarie precise. Infine il governo ha fatto sapere che ci sarà il via libera alla cura degli orti e alla manutenzione negli stabilimenti balneari.