Scoperta a Palermo la Casa di Riposo degli errori. Un’indagine della Guardia di Finanza ha portato all’arresto di sei persone.

Dopo mesi di indagini arriva l’arresto di sei persone a Palermo per maltrattamenti su degli anziani in una casa di riposo. I finanzieri hanno infatti arrestato ben 6 donne, autrici dei maltrattamenti. Attraverso alcune telecamere nascoste, la Gdf è riuscita a documentare i maltrattamenti sugli anziani della casa di riposo.
Scene disgustose in cui sono ripresi spintoni, calci e schiaffi , il tutto condito da insulti ed ingiurie. Una situazione terrificante quella scoperta nella casa di riposo, con i maltrattamenti che avevano portato addirittura all’autolesionismo di alcuni ospiti. Adesso gli anzini saranno anche sottoposti ai dovuti controlli, visto che nella struttura non erano state adottate le misure di contenimento per il Coronavirus.
Palermo, nella casa di riposo dell’orrore: “Se ti muovi, ti rompo una gamba”

Nelle immagini che hanno documentato i maltrattamenti agli anziani, sonos tate riportate frasi agghiaccianti. Le sei donne, infatti si rivolgevano agli ospiti della casa con frasi da rabbrividire. “Ti rompo una gamba“, “Devi stare muta” sono solo due delle frasi con cui si rivolgevano agli anziani. Il tutto era seguito dai maltrattamenti ripresi dalle telecamere nascoste nell’ospizio lager.
Le immagini hannog elato il sangue degli inquirenti, con le sei donne che costringevano gli ospiti a ripetere frasi come “basta, faccio schifo..” ed a schiaffeggiarsi da soli pur di far finire la persecuzione. Il Gip nell’ordinanza ha segnalato”l’urgenza di interrompere un orrore quotidiano”. Infatti le violenze fisiche e verbali hanno costretto i finanzieri a prendere in custodia cautelare tutti gli aggressori.
Le sei donne arrestate sono l’amministratrice della casa, Maria Cristina Catalano (57 anni), Vincenza Bruno (35 anni) e poi le dipendenti Anna Monti (53 anni), Valeria La Barbera (28 anni), Rosaria Florio (42 anni), Antonina Di Liberto (55 anni). Proprio quest’ultima, precedentemente era stata indagata insieme al compagno per percepire il reddito di cittadinanza con false dichiarazioni.
Allo stesso tempo la Guardia di Finanza ha sequestrato preventivamente la società che aveva in gestione la casa di riposo, visto che è accusata di bancarotta fraudolenta, riciclaggio e autoriciclaggio. Per glia genti l’amministratrice della casa usufruiva di una “testa di legno” che sarebbero state formali amministratori. Adesso la struttura è in mano ad un amministratore giudiziario.
L.P.
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