Coronavirus, la Lombardia non si allinea con l’Italia dopo l’ultimo decreto. Malgrado quanto annunciato ieri dal Premier Giuseppe Conte, librerie e cartolerie resteranno chiuse. Ecco perché.
Coronavirus, librerie e cartolerie resteranno chiusi in Lombardia malgrado il nuovo decreto nazionale. La decisione è di Attilio Fontana, presidente della Regione. Sarà possibile il commercio di libri e materiale da cartolibreria solo e unicamente negli ipermercati e nei supermercati ininterrottamente aperti.

Coronavirus, librerie e cartolerie chiuse in Lombardia
Al fine di evitare inutili assembramenti ancora nel pieno dell’emergenza, considerando anche la regione più afflitta tra tutte dal Covid-19, l’amministrazione locale ha così deciso di confermare le misure restrittive fino al 3 maggio ma derogando sull’apertura delle suddette attività.
Resteranno chiusi anche gli uffici professionali, i quali dovranno essere operativi in modalità smart-working salvo alcune rare eccezioni per questioni urgenti e sottoposte comunque a una scadenza breve. E malgrado le polemiche dilaganti, è stato confermato anche il decreto all’uso obbligatorio della mascherina.
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Fontana che nel frattempo ha mandato il seguente messaggio alle istituzioni in vista della liquidità necessaria per i cittadini in difficoltà in questo periodo di emergenza: “Servono fatti, le famiglie lombarde non possono più aspettare.Regione Lombardia non aspetta lo Stato e – grazie a un accordo con banche e sindacati – anticipa la cassa integrazione ai lavoratori lombardi. Tra una settimana fino a un milione di cittadini potranno chiedere l’assegno. La Lombardia parla con i fatti”.
In diretta da Palazzo Chigi
Pubblicato da Giuseppe Conte su Venerdì 10 aprile 2020