Emergenza da Covid-19, Giuseppe Conte parla agli italiani. Il Presidente del Consiglio è intervenuto da Palazzo Chigi annunciando tutte le ultime novità su restrizioni, MES e non solo.
Coronavirus, è arrivato finalmente l’intervento del Premier Giuseppe Conte. Dopo un pomeriggio di attesa dopo il tweet di stamane, il presidente del Consiglio è intervenuto da Palazzo Chigi per fare il punto della situazione in Italia.
“Io ho una sola parola: la mia posizione e quella del Governo sul MES non è mai cambiata e mai cambierà. Più tardi in conferenza stampa vi aggiornerò su questo e su altre importanti questioni che riguardano il nostro Paese. A più tardi”, è questo quanto postato in mattinata dando appuntamento a tutti gli italiani.
Coronavirus, la conferenza del Premier Conte
Il Premier parte subito con l’annuncio relativo al nuovo lockdown: “Abbiamo appena predisposto un nuovo Dpcm con cui proroghiamo le misure restrittive fino al 3 maggio. Una decisione difficile ma necessaria di cui mi assumo ovviamente tutte le responsabilità politiche. E’ una decisione maturata dopo diversi incontri con i vari ministri, con gli esperti del nostro comitato tecnico-scientifico, con le regioni, le provincie, i comuni, con i sindacati del mondo delle imprese e delle industrie e con le associazioni di categoria”.
I motivi del nuovo prolungamento: “Il comitato tecnico-scientifico ci ha dato una conferma: i segnali della curva epidemiologica sono incoraggianti. Ci sono evidenti indicazioni che le misure di contenimento stanno dando dei frutti, stanno funzionando e stiamo ottenendo anche importanti riconoscimenti. L’ufficio europeo dell’organizzazione mondiale della sanità ha ribadito che l’Italia si sta dimostrando un esempio anche per gli altri paesi, ma proprio per questo non possiamo vanificare gli sforzi finora compiuti. Se noi cedessimo adesso, rischieremmo di perdere tutti i risultati positivi e sarebbe una grande frustrazione per tutti poiché dovremmo partire da zero con un aumento delle vittime”.
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Dunque bisogna restare a casa a oltranza per uscirne vincitori: “Dobbiamo mantenere alta la concentrazione, soprattutto adesso che arriva la Pasqua e per i ponti del 25 aprile e del 1 maggio. Siamo tutti immagino di ripartire. L’auspicio è che dopo il 3 maggio si possa ripartire con cautela, con qualche gradualità, ma ripartire. Questo obiettivo dipenderà dal nostro comportamento. Dobbiamo compiere questo ulteriore sforzo rispettando le regole anche in questi giorni di festa. Dobbiamo continuare a mantenere le regole e le distanze sociali”.
Ma il Premier promette anche un’anticipazione della chiusura totale, se vi sarà la possibilità: “La proroga vale anche per le attività produttive, perché continuiamo a mettere la salute al primo posto pur tenendo in considerazione tutti gli altri aspetti. Ma non siamo nella condizioni di poter ripartire a pieno regime. Quello che vi posso promettere è che se anche prima del 3 maggio si verificassero le condizioni, alla luce ovviamente delle raccomandazioni dei nostri esperti, cercheremo di provvedere di conseguenza. Ma c’è qualche piccola variazione sulle attività produttive”.
Covid-19, ecco i negozi che riaprono in Italia
Conte annuncia i negozi che saranno riaperti dalla prossima settimana: “Dal 14 aprile riapriamo cartolibrerie, librerie, negozi per neonati e bambini. Avevamo ricevuto tante richieste e avevamo tante difficoltà segnalate. Quindi apriamo con ponderazione queste attività. Apriremo anche altre attività, come la silvicoltura. Sarebbe il tagli dei boschi. Bisogna rifornire i combustibili solidi, la legna, e anche varie attività forestali”.
Si va verso la fase 2: “I lavori per la fase 2 è già partito, non possiamo aspettare che il virus scompaia del tutto e siamo già a lavoro per far ripartire il tutto in estrema sicurezza. Avverrà attraverso un programma articolato e organico. Dovendo convivere col virus, stiamo lavorando a un programma che poggia su due pilastri. L’istituzione di un gruppo di lavoro di esperto e il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Il gruppo di esperti sarà composto da sociologi, psicologi, esperti dell’organizzazione del lavoro e manager. Questo gruppo dialogherà col comitato tecnico scientifico e si affiancheranno così da modificare e ripensare le logiche del lavoro. Servono modelli lavorativi più innovativi che tengano però conto anche della qualità della vita”.
Sul protocollo in ambito lavorativo: “Noi lo abbiamo già siglato verso la metà di marzo con tutte le parti sociali. Quella è la nostra bibbia per ripartire nei contesti lavorativi. I nostri scienziati lo stanno integrando e rafforzando e sarà quello che permetterà una ripresa produttiva in tutta sicurezza. Quindi la raccomandazione a tutti i responsabili delle aziende è di approfittare di questo stop per sanificare gli ambienti e per attrezzarsi di tutti i mezzi utili per rispettare le norme”.
L’obiettivo è azzerare i contagi e si studierà anche l’aspetto logistico: “Il nostro obiettivo sarà sempre contenere l’indice di contagio, abbassarlo sempre più. Non possiamo permetterci un’esplosione della curva di contagio. E dovremmo anche ripensare alcune logiche dei trasporti, della logistica. Dobbiamo capire come incentivare gli spostamenti per raggiungere i posti di lavoro per evitare di prendere i mezzi e creare assembramenti”.
Gli interventi dell’Europa per crisi coronavirus
Capitolo Europa: “L’Europa sta affrontando una situazione mai vista i tempi di pace. Le prime stime ci dicono che serviranno 1.500 miliardi di euro per fronteggiare questa emergenza europea. E’ la più significativa che l’Europa, e che per certi verso il mondo, sta affrontando dal dopo guerra a questa parte. Le proposte che ieri sono state messe sul tavolo dai ministri dell’Eurogruppo sono un primo passo verso la risposta europea. Il ministro Gualtieri ieri ha fatto un gran lavoro, ma è un primo passo che l’Italia giudica ancora insufficiente. Bisogna costruire infatti qualcosa di ancor più ambizioso”.
Ecco la proposta europea di Conte: “Serve un fondo che deve essere finanziato con una vera e proprio condivisione dello sforzo. Come per esempio con gli eurobond. Il fondo deve avere una potenza di fuoco proporzionata alle cifre e alle risorse necessarie per un’economia di guerra. E il fondo deve essere anche disponibile subito. La risposta potrà anche arrivare in modo adeguato, ma se giungerà tardi sarà insufficiente”.
Queste invece le iniziative dell’assemblea continentale:“Le proposte dell’Eurogruppo contengono anche un nuovo strumento, lo schema assicurativo europeo per la disoccupazione e per la cassa integrazione gestita a livello europeo che metterà a disposizione la cifra di 100 miliardi. Ci sarà anche un potenziamento della banca europea degli investimenti, che attiverà 200 miliardi di investimenti. Sul tavolo sono stati messi degli strumenti significativi, ma noi riteniamo l’Eurobond il più adeguato e condurremo fino alla fine la nostra battaglia”.
L’attacco di Conte a Salvini e Meloni
Capitolo MES: “Vedo che in Italia, sin dalla scorsa notte, si è elevato un dibattito assolutamente legittimo e anche molto vivace. Ritengo un segno di maturità e di sana democrazia che un intero Paese possa far lievitare questo dibattito in tutte le sue sedi a partire dal Parlamento e vi assicuro che il Governo troverà l’opportunità per informare tempestivamente il Parlamento e con tutti i rappresentanti del popolo che siedono lì”.
Da lì l’attacco a Salvini e Meloni: “Ma è altrettanto importante che questo dibattito avvenga con chiarezza e senza falsità. Ecco perché mi corre l’obbligo di fare alcune precisazioni. Il MES esiste dal 2012, non è stato istituito ieri e non è stato attivato o approvato l’altra notte come è stato falsamente e irresponsabilmente dichiarato, questa volta lo devo dire e devo fare nomi e cognomi, da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Lo stanno ripetendo dalla scorsa notte e non è assolutamente così. Questo Governo non lavora col favore delle tenebre, ma guarda in faccia e parla con chiarezza. Se ha qualche proposta la porta con chiarezza guardando in faccia gli italiani”. L’Eurogruppo non ha firmato nulla né istituito alcun obbligo. Questa è una menzogna”.
Conte smentisce qualsiasi firma per il MES: “Su richiesta di alcuni stati membri, l’Eurogruppo ha lavorato a questa proposta sul tavolo ma non ancora completata. Linea di credito collegata a questo MES totalmente nuova rispetto alle linee di credito esistenti. L’Italia non ha firmato alcuna attivazione del MES. Non ha bisogno del MES e l’ho già dichiarato. Perché l’Italia ritiene il mezzo totalmente inadeguato e inadatto. Ci stiamo battendo per avere questo ventaglio di nuovi strumenti innovativi e combatteremo con coraggio. Ma attenzione, ieri è successo qualcosa di nuovo: c’è un intero paragrafo che è destinato ad accogliere la nostra prospettiva degli eurobond. Non abbiamo ancora una regolamentazione concreta, dobbiamo ancora lavorare in questa direzione e dobbiamo ancora costruire questo strumento ma per la prima volta lo abbiamo messo nero su bianco e gli altri Paese hanno dovuto convenire e accettare per introdurre questo nuovo strumento”.
Nuovo riferimento alle fake-news della destra: “Le falsità e le menzogne ci fanno male, perché ci indeboliscono nella trattativa. Avevo chiesto all’opposizione di essere accomunati in questo senso di responsabilità. Quello che è successo stanotte rischiano di indebolire non il Premier Giuseppe Conte o il Governo, ma l’intera Italia. Perché vi assicuro che è un negoziato difficilissimo. Se lasciavano all’Italia scrivere questo accordo, era già scritto. Ma ci sono altri 26 Paesi e dobbiamo lavorare insieme. Ma se il dibattito continua con questi termini, rischiamo di uscirne male. Ripeto che il MES è uno strumento assolutamente inadeguato e inopportuno e lo dirò al prossimo consiglio Vogliamo l’Eurobond. La risposta comune o è ambiziosa o non è. Da questo punto di vista non firmerò finché non avrò un ventaglio di strumenti adeguati alla sfida che abbiamo”.
MES e il secondo attacco alla Meloni
Di nuovo sul MES su domanda di un giornalista in diretta: “Molti Stati hanno richiamato gli strumenti esistenti, tra cui il MES. Io ho detto subito che non stiamo a parlare di MES. L’Italia non è interessata, l’Italia nell’avamposto ed è una comunità particolarmente sofferente come la Spagna. Ma adesso anche altri Paesi stanno vivendo questa situazione. E ho detto subito che il MES non è lo strumento. Ma alcuni Paese ritengono il MES confacente ai loro bisogni. L’Italia accetta di discutere anche di un MES non condizionato, di qui questa battaglia per avere un MES senza condizioni”.
Nuovo attacco pubblico a Giorgia Meloni: “Se il MES è una trappola, allora dico chi ha confezionato questa trappola si assuma la responsabilità pubblica chi c’era. Ricordo che si è arrivati al 2012, c’era un Governo di centrodestra e la Meloni era un ministro. Quindi la trappola non è stato confezionato dal sottoscritto, non dal sottoscritto, io non c’ero. Se questa è considerato una trappola, bisogna assumersi le responsabilità. L’Italia spinge per gli Eurobond, l’Italia è sempre stata ambiziosa. Se poi c’è una scorciatoia, ditemela. L’unica è andare lì con dignità e lottare fino alla fine per ottenere un risultato affinché questo strumento sia attivato subito”.
Sull’incontro col ministro dei Consigli: “Abbiamo avuto una lunga riunione con i capi delegazione. Dovevamo confezionare il nuovo dpcm. Ieri abbiamo incontrati le regioni, i sindaci e oggi abbiamo raccolto tanto materiale lavorando anche con ministri più competenti. Abbiamo dovuto sciogliere tanti nodi, non stavamo litigando per MES o non MES. Siamo consapevoli che il MES non è la soluzione per competenza economica e per come è strutturato. E’ un negoziato molto complicato e dobbiamo essere sagaci e uniti”.
Sulla tassa patrimoniale: “E’ la prima volta che oggi ne ho sentito. Non ne ho parlato perché non c’è nessuna proposta concreta e non la vedo personalmente all’orizzonte”.
La fase 2 e l’aiuto economico ai cittadini
Sulle fase 2 riguardante il coronavirus: “Il gruppo degli esperti serve proprio a questo: non procedere a tentativi. Non mi chiedete delle date e a ipotecare un futuro perché non è nello stile nel governo buttare delle date a caso. Dobbiamo continuare su suggerimento degli esperto ma assumendoci tutte la responsabilità delle decisioni politiche che ci competono. Sicuramente ipotizziamo una ripresa delle attività a pieno regime ma con protocolli sanitario molto rigori. Perché il virus non riusciremo a debellarlo. E anche se ci riuscissimo, potrebbero esserci dei contagi di ritorno”.
Conte chiede massima attenzione nelle prossima settimane: “Immaginate cosa significa riattivare il turismo. Dobbiamo essere predisposti anche per prevenire un contagio di ritorno. Detto questo, lavoreremo al prossimo decreto per le misure economiche che vorremmo adottare prima di aprile. Vi chiedo di comprendere il momento, non è assolutamente facile e non abbiamo un Paese predisposto per affrontare un’emergenza di questo tipo. Un’emergenza che nessuno al mondo immaginava”.
Infine sulla liquidità e sull’aiuto ai cittadini: “Mi spiace, e ne sono consapevole, che tutte queste misure che abbiamo disegnato sulla carta normativamente non significa che voi state ricevendo delle somme nelle vostre tasche. Ci sono dei tempi, ma stiamo cercando di sburocratizzare al massimo affinché le erogazioni avvengano nel più breve tempo possibile. Ma di tempo ce n’è bisogno. Io vi chiedo di comprendere il momento, non è assolutamente facile e non abbiamo un Paese predisposto per un’emergenza di questo tipo. Grazie a tutti e ovviamente buona Pasqua a tutti i cittadini”.
In diretta da Palazzo Chigi
Pubblicato da Giuseppe Conte su Venerdì 10 aprile 2020