Virtus Bologna, Baraldi a iNews24: “Chiudere il campionato? Danno economico e morale”

L’amministratore delegato della Virtus Segafredo Bologna, Luca Baraldi, ha spiegato alla redazione di iNews24 come sta vivendo la situazione Coronavirus la Serie A del basket

Virtus Bologna

La Serie A basket non è indenne al Coronavirus, come per gli altri sport, anche loro hanno avuto una sospensione forzata del campionato. L’amministratore delegato della Virtus Segafredo Bologna, Luca Baraldi, ha avanzato una proposta alla Lega Basket: allungare la stagione con un mega-playoff da giocarsi da luglio in poi. La proposta tuttavia, non è stata accettata perché ciò avrebbe comportato una serie di ulteriori problematiche. A raccontarlo alla redazione di iNews24, il dottore Baraldi ha concesso qualche minuto del suo tempo.

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Virtus Bologna, parla l’amministratore delegato Luca Baraldi

Dottor Baraldi, amministratore delegato della Virtus Bologna. Virtus Bologna con una stagione che rispetta perfettamente le aspettative, prima in classifica ed in lotta per lo scudetto…

“Ad inizio stagione abbiamo provato ad organizzare un roaster che fosse competitivo per il campionato italiano ed anche per le competizioni europee, in particolare per l’EuroCup. Grazie alla generosità del nostro azionista, il dottore Massimo Zanetti ed anche con la collaborazione di tutto lo staff tecnico siamo riusciti a realizzare un roaster che ha dimostrato sul campo di essere forte, competitivo, ottenendo grandi risultati. Prima della sosta forzata eravamo primi, vincendo tutte le partite tranne due ed in Europa siamo a gonfie vele qualificandoci nelle prime 8 dell’EuroCup”.

In merito al campionato sospeso, qual è stata la vostra proposta presentata alla Lega Basket e qual è stato l’esito? 

“La proposta presentata trae spunto dall’opportunità di poter riprendere la stagione sospesa nell’ambito della prossima stagione sportiva. E’ chiaro che se, si può riprendere prima, la nostra proposta sarebbe tramontata, ma le condizioni per capire se si può riprendere a breve, non ci sono. La nostra proposta era quella di finire con un play off allargato a 16 squadre, per giocarsi, con un tabellone, il risultato finale. La stagione diversa sarebbe iniziata con un format diverso. Secondo me c’erano le condizioni per poter accogliere questa proposta a livello di tempi, ma è stata fatta una valutazione all’interno della commissione. Purtroppo sono state trovate delle condizioni non favorevoli e si è deciso di non procedere con l’approfondimento di questo tipo di proposta”.

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Coronavirus e basket, cosa vorrebbe dire annullare un campionato

Cosa comporterebbe annullare il campionato per una società come quella della Virtus Bologna?

“Per noi significa non realizzare ricavi, tra i 4 e i 5 milioni ed aver già investito circa 10 milioni, buttandoli al vento. Non c’è da trascurare un aspetto sportivo ed umano, di un team di giocatori, tecnici e società che hanno dimostrato di essere competitivi, facendo sacrifici ed impegnandosi al massimo. Un nostro giocatore ha detto: “Viene tutto risolto con una pacca sulla spalla”, ritengo non sia giusto. Chiaramente ci atteniamo alle norme sanitarie, ma da un punto di vista sportivo resta l’amaro in bocca”.

Giocare a porte chiuse?

“Non sarei favorevole, ma se è l’unica cosa da fare, è giusto ripartire. Sarebbe anche un segnale di ripartenza di un intero Paese, un segnale positivo dal punto di vista sociale, in un periodo in cui ci sono situazioni molto negative. Se lo sport può ripartire, cercheremmo di stare accanto anche ai nostri tifosi”.

L’Armani Milano e anche il Banco di Sardegna Sassari hanno deciso per il taglio stipendi. In tal senso, come pensa di muoversi la Virtus Bologna?

“Stiamo aspettando l’esito dei contatti di questi ultimi giorni che il Presidente della Lega Basket, Umberto Gandini, sta avendo con tutte le associazioni di categoria. Dopo aver capito qual è l’orientamento, cercheremo di stare dentro le linee che saranno concordate tra le componenti e la Lega. Al momento non abbiamo in banco nulla”.

A CURA DI VALERIA CARDILLO