Coronavirus, il dott. Richeldi: “Deceduti calati del 10-15% nel weekend, buone notizie” 

Coronavirus, filtrano piccole buone notizie dal nuovo bollettino medico. Come evidenzia il dottor Luca Richeldi in conferenza stampa, ci sono due aspetti che fanno ben sperare in questa battaglia. 

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Filtrano segnali positivi per la lotta al coronavirus. A riferirlo con equilibrio ma altrettanta soddisfazione è il dottor Luca Richeldi, intervenuto questo in conferenza stampa con Angelo Borrelli per il classico bollettino medico delle 18.00.

Primario di pneumologica dell’ospedale Gemelli di Roma e componente del comitato tecnico-scientifico del dipartimento del ministero della salute, il professore ha spiegato il perché ci può essere un pizzico di ottimismo in base ai dati degli ultimi giorni.

Coronavirus tabella 29 marzo 2020
Coronavirus tabella 29 marzo 2020

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Coronavirus, deceduti e ricoverati in terapia intensiva in calo

L’arco temporale osservato è in particolare quello dell’attuale weekend: “Guardando i numeri di questo fine settimana, siamo passati da 969 deceduti, che rappresenta il numero più crudo, a 889 a 756. Questi sono cambiamenti grandi, con 10-15% a giornata. Il che riflette un sistema sanitario che sta rispondendo e dell’efficacia delle misure messe in atto”.

Buone notizie che si possono leggere anche oltre i deceduti: “Stessa cosa la vediamo con i ricoverati in terapia intensiva. Perché se guardiamo sempre il il weekend, i numeri sono 120, 124 e 50 oggi. Non dobbiamo fermarci a un numero chiaramente, ma questi ci devono far riflettere perché ci incoraggiano nel messaggio dato dai nostri politici e dai nostri esperti”.

Funzionano eccome, dunque, i provvedimenti presi dalle Istituzioni e la premura dei singoli: “Con i nostri comportamenti possiamo salvare delle vite e tutto questo si riflette nei numeri. Questo è un motivo non solo per continuare a comportarci così, ma anche per farlo in modo ancor più stretto in quanto si vedono i risultati”. 

Il confronto tra le semplici polmoniti e il Covid

E’ chiaro, tuttavia, che la criticità non sarà risolta a breve: “Questi numeri li interpreto come un riflesso delle misure messe in campo, ma sappiamo – ricorda il professore – che è una battaglia molto lunga e non bisogna abbassare la guarda. I numeri che arrivano, tuttavia, ci fanno ben sperare”. 

Su domanda a termine dell’intervento, Richeldi snocciola anche i numeri causati dalle polmoniti prima dell’avvento del Covid-19: “Ogni anno abbiamo almeno 3.5/3.8 milioni di casi, i quali portano a circa 11-12 mila morti. I quali, ovviamente, non hanno niente il comune col coronavirus che è nuovo”. 

Questi dati, però, ora si sommano: “Certo, si sommano. Ma speriamo che questi come sono venuti se ne possano andare. Speriamo che questo virus non rimanga con noi per sempre. La polmonite è una patologie prevalente, la quale ha una certa letalità e abbiamo anche dei mezzi per contrastarla. Come i vaccini e delle terapie antibiotiche che non abbiamo ancora per questa forma di polmonite e speriamo di avere presto”. 

Conferenza stampa del 29 marzo 2020 ore 18.00

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Pubblicato da Dipartimento Protezione Civile su Domenica 29 marzo 2020