Coronavirus, riaprire tutto e ripartire con misure ben specifiche: è questa la proposta di Matteo Renzi. Nel pieno della pandemia, l’ex Premier va controcorrente: “C’è gente che non può più mangiare”.
Non rintanarsi in casa e fermare tutto, ma ritornare alla normalità con regole ben precise. Nel pieno della pandemia da coronavirus, Matteo Renzi va controsenso rispetto al mondo. L’ex Premier, intervistato dal quotidiano Avvenire, propone infatti una soluzione atipica per fronteggiare l’emergenza da Covid-19.
Il motivo? Una criticità che di certo, in ogni caso, non passerà nell’immediato. E nel frattempo – sostiene – non possiamo certo aspettare che la tempesta passi prima di rimetterci in gioco. Anche perché, a suo avviso, la durata sarà parecchio inquietante: “Questo virus ci farà ancora male. Non per settimane, per mesi e mesi. Il vaccino non c`è e se andrà bene torneremo ad abbracciarci tra un anno, se andrà male tra due”.
Matteo Renzi ospite a TG2 Post del 26 marzo 2020
Ieri sera sono stato ospite di TG2Post. Ci sarà un tempo per capire gli errori di gennaio e febbraio. Ci sarà un tempo per immaginare il futuro che vedrà l’Italia comunque protagonista. Ma adesso bisogna gestire l’emergenza economica. Non vogliamo morire di covid, ma non possiamo morire di fame
Pubblicato da Matteo Renzi su Venerdì 27 marzo 2020
Coronavirus, ecco la proposta di Renzi
Dunque: “Riapriamo”, ordina il politico. Soprattutto per le persone che sono già in una situazione disperata: “Bisogna consentire che la vita riprenda. E bisogna consentirlo ora. Sono tre settimane che l’Italia è chiusa e c’è gente che non ce la fa più. Non ha più soldi, non ha più da mangiare. I tentacoli dell’usura si stanno allungando minacciosi, specialmente al Sud. Senza soldi vincerà la disperazione”.
Per l’ex presidente del Consiglio serve quindi un’inversione di tendenza, la quale prevede una riapertura controllata: “Serve attenzione, serve gradualità, serve il rispetto della distanza. Ma bisogna riaprire. È un quadro terribile. È un quadro vero. E allora insisto: l’Italia non può stare ibernata per un altro mese perché così si accende la rivolta sociale. I balconi presto si trasformeranno in forconi; i canti di speranza, in proteste disperate. È per questo che le istituzioni devono agire senza perdere nemmeno un giorno”.
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Nuove abitudini in Italia e nel mondo
Per Renzi questo percorso va intrapreso pertanto a stretto giro, anche prima della prossima festività in arrivo: “Serve un piano per la riapertura. Le fabbriche devono riaprire prima di Pasqua. Poi il resto. I negozi, le scuole, le librerie, le messe. Sì, non ci scambieremo il segno della pace ma torneremo a messa. O almeno a fare l’adorazione insieme”.
Ecco come dovrà cambiare la nostra vita, secondo il politico: “Per un anno non ci daremo più la mano. Non staremo più attaccati nelle tavolate in pizzeria, si andrà al cinema e al teatro mantenendo la distanza di sicurezza. Si eviteranno i posti affollati e si lavorerà di più da casa. Si vivrà diversamente, ma si vivrà. Bisogna ripartire, però. Perché l’alternativa è chiudersi in casa e morire. Penso spesso a Firenze: dopo la peste del 1348 creò il Rinascimento. Penso che per arrivare al dopo bisogna attraversare il durante. Faremo fatica ma ce la faremo”.
Pubblicato da Matteo Renzi su Sabato 28 marzo 2020