Coronavirus, ecco la soluzione per chi è in difficoltà economica durante questo periodo di pandemia. L’annuncia Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud-Italia, ai microfoni de La Repubblica.
Coronavirus, reddito di cittadinanza esteso per tutte le persone in difficoltà in questo periodo di pandemia. E’ questo quanto promuove Giuseppe Provenzano, ministro del per il Sud-Italia, nel corso di un’intervista a La Repubblica oggi in edicola.
La preoccupazione del politico, a tal riguardo, è soprattutto la seguente: “Ho paura che le preoccupazioni che stanno attraversando larghe fasce della popolazione per la salute, il reddito, il futuro con il perdurare della crisi si trasformino in rabbia e odio. Ci sono aree sociali e territoriali fragili ed esposte a qualsiasi avventura. Il bilancio pubblico si deve prendere cura dell’intero tessuto sociale. E lo deve fare adesso”.
Ho paura che le preoccupazioni che stanno attraversando larghe fasce della popolazione per la salute, il reddito, il…
Pubblicato da Peppe Provenzano su Sabato 28 marzo 2020
Covid-19, la proposta economica del ministro Provenzano
Sarà questa – a detta di Provenzano – la priorità di questo mese. Ovvero tutelare tutte quelle persone impossibilitate nell’andare avanti regolarmente con la paralisi del lavoro. “Con il Cura Italia abbiamo fatto molto, in pochi giorni la manovra di un anno. Ma ora dobbiamo mettere i soldi nelle tasche degli italiani a cui fin qui non siamo arrivati”, riferisce il ministro.
Dunque: “Questa è la priorità del decreto di aprile. Così come va assicurata liquidità al sistema delle imprese per tenerlo in vita, bisogna tenere in vita la società. Liquidità anche per le famiglie, per chi ha perso il lavoro e non ha tutela”. Perché all’orizzonte, nel pieno di un’emergenza sanitaria tremenda, si staglia anche il rischio di un collasso socio-politico.
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Coronavirus, la soluzione per chi perde il lavoro
La chiave per tale situazione può essere il reddito di cittadinanza: “Volevamo migliorarlo già prima del coronavirus, adesso diventa indispensabile. Rendendolo compatibile con il lavoro, per integrare il reddito se necessario. All’economia di sopravvivenza che non è solo al Sud, ma coinvolge anche autonomi, partite Iva proletarizzate, piccoli professionisti, occorre offrire una garanzia nella legalità”.
Provenzano svela anche le possibili cifre: “Per chi ha perso il lavoro dev’essere una cifra equa rispetto alla cassa integrazione: 1000-1100 euro al mese. In tutti gli altri casi dev’essere un compenso che garantisca la dignità. Bisogna creare lavoro buono con gli investimenti. Ma in attesa che questo avvenga la società va accompagnata. Nell’emergenza, servono misure universali e immediate di sostegno al reddito”.