Coronavirus, il quadro è molto più grave del previsto. Lo assicura il virologo Andrea Crisanti. Secondo l’esperto, il numero di contagiati attuali è in realtà più di 7 volte superiore al dato ufficiale.
Coronavirus, sono oltre 50.000 gli attualmente positivi in Italia. Presto più di 70.000 considerando il dato complessivo includendo anche guariti e deceduti.
Ma questi sono soltanto i dati ufficiali. Dietro i quali, come hanno confermato alcune rappresentanti delle Istituzioni, c’è un oceano di casi sommersi e non individuati poiché asintomatici o perché semplicemente non si sono sottoposti al tampone.
Coronavirus, i dati reali di contagiati secondo il virologo Crisanti
A provare a fornire i reali numeri della pandemia in Italia è stato il dottor Andrea Crisanti, direttore dell’Unità complessa diagnostica di Microbiologia a Padova e già docente di Virologia all’Imperial College di Londra, intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera.
Secondo la sua previsione, i dati reali sono più di sette volte tanto il quadro ufficiale: “La verità è che l’unico dato certo riguarda i decessi. Ed è da lì che bisogna partire per sapere quanti sono realmente i contagiati. Si scopre così che i numeri corretti sono purtroppo molto più alti di quelli che vengono diffusi e riguardano semplicemente i casi emersi e quindi hanno poco senso. Finalmente anche la Lombardia l’ha capito e ha deciso di dare la caccia al sommerso”.
Poi snocciola i numeri: “Non riesco a spiegarmi come sia stato possibile sottovalutare le dimensioni dell’emergenza, quando erano sotto gli occhi di tutti: in Lombardia i malati saranno almeno 250mila, 150mila sintomatici e 100 mila asintomatici, in Italia ne calcolo 450mila… altro che 60mila”.
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I numeri su mortalità e asintomatici
Secondo l’esperto, sono due i motivi per cui la pandemia si è diffusa in questo modo così violento: “Due sono i dati da considerare: quello della Cina e quello registrato a Vo’ Euganeo, dove è stata fatta per la prima volta al mondo un’indagine epidemiologica su un’intera popolazione”.
Elemento cruciale è anche il tasso di mortalità del Covid-19. Il professor Crisanti fa chiarezza sui dati: “Questi numeri sono simili e ci dicono che il tasso di letalità (rapporto fra il numero di decessi e il totale dei contagiati, ndr) è sotto il 2%, considerando tutto si arriva all’1,5%, e che la percentuale di asintomatici che contagiano è altissima (40%). Cosa sulla quale la Cina ha però mentito, evitando di considerarli nelle statistiche”.
Conferenza stampa del 24 Marzo 2020 ore 18.00
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Pubblicato da Dipartimento Protezione Civile su Martedì 24 marzo 2020