Coronavirus Usa, Trump contro i medici: il Presidente vorrebbe riaprire tutto in due settimane per evitare la recessione, gli esperti frenano
Coronavirus Usa, Donald Trump accelera nonostante la quota dei morti sia arrivata quasi a quota 500. Ma a dicembre la scadenza elettorale per le nuove Presidenziali incombe e lui non vuoe essere ricordato come chi ha manfato il Paese in recessione. Ecco perché è pronto a tirare driotto, andando anche contro il parere degli esperti.
Oggi in una nuova conferenza stampa Trump ha spiegato chiaramente come vede la situazione. Entro 15 giorni farà il punto, ma se fosse per lui sarebbe già pronto a riaprire. Invece “se fosse per i medici il mondo intero sarebbe chiuso”. Ecco perché è guerra aperta con i suoi consiglieri del settore, a partire dal dottor Anthony Fauci, luminare del settore, che oggi era assente ingiustificato.
Donald Trump, Covid-19 o meno, tira dritto: “Una grave recessione potrebbe fare più vittime del coronavirus e gli Usa non sono fatti per essere chiusi”. Ecco perché lo stato è disposto anche ad accettare implicitamente più casi di contagio e quindi di morti pur di non bloccarsi totalmente. Non a caso è già pronto un piano da 2.000 miliardi di dollari per sostenere l’economia nazionale. E lui è convinto che quando l’econom,ia potrà ripartire, sarà un volo inarrestabile.
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Tump spinge gli Usa fuori dal Covid-19, Anthony Fauci lo sconfessa in pubblico

Per la seconda volta di fila, accanto a Trump non c’era Anthony Fauci, immunologo e direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases. Semplicemente uno dei massimi esperti mondiali su virus e contagi, direttore dell’Ente da ben 36 anni. Fa patrte della task force al fianco del Presidente, ma il contrasto tra i due è fortissimo.
Gli osservatori esterni sono convinti che le diverse visioni tra i due siano ormai incolmabili. Trump teme che la cautela del professor Fauci sia un freno per l’economia ma anche per lui in vista delle elezioni. Quindi nonostante la lunghissima esperienza del dottore, meglio metterlo in panchina. Anche perchè Fauci è stato il primo a ipotizzare che sarebbe stato necessario introdurre rigide restrizioni per isolare gli infetti.
E successivamente ha più volte corretto l’ottimismo del Presidente, infastidendo Trump che ha fatto capire di avere gente pronta a remargli contro. Solo battute, ma molto significative, tanto che Fauci ha reagito a suo modo. Lo stesso ha fatto quando The Donald ha parlato di un vaccino quasi pronto, menttre lui considera che non possa rarrivare prima di 12 mesi. Stesso discorso sulle tempostioche. Trump immagina che dalla primavera canmbierà tutto, l’esperto invece no. Ecco perché è sparito dai radar, ma non si spaventa.