Coronavirus, a Piacenza medico fa tamponi casa per casa: la sua teoria

A Piacenza un medico oncologo ha preso un’iniziativa lodevole: tamponi casa per casa per cercare positivi al Coronavirus. Tutto deriva da una sua teoria

 Coronavirus piacenza tamponi
A Piacenza un medico fa tamponi casa per casa (Foto: Youtube)

Mentre la comunità scientifica e i politici discutono sulla questione dei tamponi, ragionando sulla possibilità di farli a tappeto o solo in modo mirato, a Piacenza un medico ha preso l’iniziativa. Come riporta il quotidiano ‘La LibertàLuigi  Cavanna, primario del reparto di Oncologia dell’ospedale della città emiliana, da qualche giorno ha deciso di andare direttamente nelle case delle persone con sintomi riconducibili al Coronavirus. L’oncologo sta effettuando personalmente tamponi nasali, verificando l’ossigenazione del sangue tramite saturimetro e, se necessario anche ecografia toracica. Secondo Cavanna è molto importante lo screening preventivo sui pazienti perché “la terapia antivirale in percentuale funziona meglio se cominciata quanto prima“. L’obiettivo, dunque, è quello di anticipare i tempi per le cure, per fermare il Covid-19 e alleggerire il carico degli ospedali.

POTREBBE  INTERESSARTI ANCHE >>> Coronavirus, Angela Merkel in quarantena: il motivo

Coronavirus, a Piacenza oncologo effettua tamponi a domicilio: “Dobbiamo anticipare i tempi”

coronavirus piacenza tamponi
Tampone per rilevare la presenza del Coronavirus (Foto: Youtube)

Il presupposto del medico di Piacenza è che bisogna cominciare la terapia antivirale prima possibile, perciò non bisogna attendere che, come accade molto spesso ora, i pazienti si rechino al pronto soccorso dopo 8-10 giorni con sintomi quali febbre e tosse. Da martedì 24 marzo questa iniziativa sarà estesa anche ad altri comuni della provincia e molto probabilmente a tutta la Regione. “La terapia? – prosegue l’oncologo – 3 pastiglie al giorno un antivirale puro, un antimalarico per potenziare l’effetto del primo e un farmaco per le malattie autoimmuni. La cura va iniziata prima dell’esito dei tamponi”.

LEGGI ANCHE >>> Coronavirus Inghilterra, Johnson: “Più morti che in Italia” – VIDEO

L’Italia è in piena emergenza per il Coronavirus e le zone del nord, in particolare quelle di Lombardia ed Emilia-Romagna, sono le più colpite. Uno dei problemi maggiori che rende più difficoltosa la frenata dei contagi è la “silenziosità” del virus, ovvero i molti casi asintomatici che inconsapevolmente trasmettono l’infezione agli altri. Per questo si è sempre detto che fare più tamponi possibili sarebbe stato un modo per scoprire i casi positivi da isolare e circoscrivere il più possibile l’epidemia.