Crocifissi miracolosi, il Coronavirus sconfitto all’interno delle chiese

Crocifissi miracolosi, il Coronavirus sconfitto all’interno delle chiese. I casi registrati in provincia di Cremona e nel Pisano

Coronavirus Crocifissi
Crocifissi miracolosi, Coronavirus sconfitto nelle chiese (Foto: Getty)

Il Coronavirus ha sconvolto la vita della comunità mondiale, portando a modificare la vita quotidiana di ognuno di noi. Dall’annullamento dei voli, alle manifestazioni sportive cancellate o disputate a porte chiuse, fino ad arrivare alle messe sospese. Anche la Chiesa ha dovuto fare i conti con la diffusione del COVID-19 e alle misure di emergenza conseguenti.

In Italia, nei focolai del patogeno nel Nord, la religione ha svolto un ruolo importante per contenere la portata del virus. Claudio Rubagotti, parroco di Casalmaggiore (Cremona), spiega cosa si sono inventati all’interno della propria Diocesi per combattere il rischio di contagi. Nel Duomo di Santo Stefano, un crocifisso del diciassettesimo secolo, ritenuto miracoloso, è stato considerato l’amuleto contro la diffusione del coronavirus.

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Crocifissi miracolosi, il Coronavirus sconfitto nelle chiese

Coronavirus chiese
Crocifissi miracolosi, il Coronavirus sconfitto nelle chiese (Foto: Getty)

La soluzione però non è nuova, visto che già qualche settimana prima, monsignor Andrea Migliavacca, vescovo di San Miniato, in provincia di Pisa, aveva utilizzato un “vecchio crocifisso” del ‘600, già benedetto all’epoca per combattere la peste bubbonica.

Tra il 1628 e il 1631, il centro toscano era stato risparmiato dall’epidemia più cruenta dello scorso millennio, si pensa proprio grazie all’intercessione del sacro oggetto ligneo.

Nei momenti di crisi ci si appella a tutto, e forse la preghiera e il Crocifisso possono essere una delle mosse migliori da fare, in attesa che la scienza ci metta lo zampino.

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