Coronavirus, crollano le borse mondiali: c’è lo spettro di una nuova crisi economica peggiore di quella del 2008
I mercati di tutto il mondo stanno vivendo la loro settimana peggiore dalla crisi finanziaria globale del 2008.
I mercati asiatici hanno reagito negativamente quando l’epidemia di Coronavirus si è diffusa in tutta Europa e ha sconvolto gli investitori.
A Wall Street, l’indice Dow Jones è sceso di quasi 1.200 punti ieri – il suo più grande calo giornaliero di punti nella storia.
Questo ha scosso gli investitori in tutta l’Asia in apertura venerdì, con forti cali sui mercati giapponese, australiano, coreano e cinese.
In Giappone, l’indice Nikkei 225 è sceso del 3% nei primi scambi del 28 febbraio – con un calo di oltre il 9% questa settimana.
Il principale indice azionario australiano, l’ASX200, è sceso di oltre il 3,5% venerdì mattina e si sta dirigendo verso il suo più grande calo dalla crisi finanziaria del 2008.
La notizia di un numero maggiore di casi di Coronavirus, in particolare in Italia, ha sollevato preoccupazioni per un impatto economico molto più ampio di quanto precedentemente previsto. Anche a Milano, “Piazza Affari” nella giornata di giovedì ha bruciato la bellezza di 14 miliardi di investimenti nel giro di poche ore.
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Coronavirus, crollano le borse mondiali: spettro di una nuova crisi economica

Venerdì anche i mercati azionari indiani, solitamente proficui, sono fortemente diminuiti con gli indici Nifty e Sensex in calo di circa il 2,5%.
I mercati azionari asiatici hanno reagito male quando lo scoppio è emerso in Cina ma si sono stabilizzati – fino ad ora.
Mayank Mishra, stratega della Standard Chartered Bank, ha dichiarato alla BBC: “In precedenza il mercato aveva tratto conforto dal calo dei tassi di infezione in Cina a seguito delle misure di contenimento messe in atto dal Governo di Pechino.
“Ma la diffusione dell’infezione COVID-19 al di fuori della Cina con cluster emergenti in Corea del Sud, Italia e Giappone ha aumentato significativamente le preoccupazioni“. Proprio il nostro Paese può essere l’ago della bilancia sulla recessione mondiale che sta colpendo i mercati.
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