Soros attacca Facebook e non è una mossa a caso. Il finanziere è convinto che influenzerà in maniera decisiva le prossime Presidenziali americane.
George Soros ha trobato un nuovo nemico: il finanziere americano, di chiare origini magiare, pensa già alle prossime Presidenziali negli Usa. E dalle colonne del ‘New York Times‘ lancia un attacco diretto, firmando personalmente un fondo, a chi secondo lui influenzerà gli esiti delle votazioni. Nel mirino Mark Zuckerberg e il potere di Facebook.
Secondo Soros, la più frequentata piattaforma social al mondo ha un potere immenso. Non può essere semplicemente considerato un luogo virtuale sul quale socializzare e scambiare opinioni. Ma è un vero editore, per nulla neutrale, e come tale andrebbe trattato. Lo ha ribadito ancora la settimana scorsa, ospite del World Economic Forum di Davos.
Qualcuno gli ha chiesto se pensasse che Facebook, verso le prossime elezioni del Presidente americano avrà un atteggiamento neutrale. E lui ha risposto come la pensa: “Per niente. Un approccio ragionevole impone che sia considerato responsabile dei contenuti che compaiono sul suo sito”. Secondo lui la neutralità della piattaforma è solo apparente e per questo occorrono delle misure drastiche Mark Zuckerberg e Sheryl Sandber, capo operativi di Facebook, pur di ottenere i massimi prpofitti non guardano in faccia a nessuno. Per questo “non devono essere lasciati al comando di Facebook“.

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George Soros, l’affondo a Facebook: “Favorisce sempre Donald Trump”

Un attacco, quello di George Soros a Facebook e a chi regge secondo lui i fili, diretto e circostanziato. Nel lungo articolo sul ‘New York Times’ uno degli uomini più ricchi al mondo cita degli esempi. “Nel 2016 Facebook ha fornito alla campagna Trump personale integrato che ha contribuito ad ottimizzare il suo programma pubblicitario”. In realtà come ricorda, un tentativo era stato fatto anche con Hillary Clinton che però aveva rifiutato la collaborazione.
Da allora fra Donald Trump e la piattaforma, soprattutto i suoi vertici reali, è nato un rapporto strettissimo. E questo potrebbe influenzare in maniera decisiva anche l’esito delle Presidenziali 2020, il cui verdetto sarà emesso prima che finisca l’anno. “Ho espresso il mio timore che con l’aiuto di Facebook, il signor Trump vincerà le elezioni. A Davos ho anche sottolineato che Facebook è stato utilizzato per causare danni peggiori in altri Paesi oltre agli Stati Uniti”.
Secondo Soros, solo nell’ultimo anno Facebook ha introdotto nuove funzionalità sulla sua app mobile. Sarebbero destinate a veri e propri attacchi politici mirati che grazie alla piattaforma farebbero molto pèiù in fretta a diffondersi e prendere piede. “Buono per Facebook, male per la democrazia”, conclude.