Antitrust, 228 milioni di multa alle compagnie telefoniche: i motivi

Antitrust, mano pesantissima contro le principali compagnie telefoniche che operano in Italia. Il loro accordo sottobanco ha penalizzato i consumatori.

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Anche la TIM tra le compagnie multate (sito ufficiale Tim)

L’Antitrust ha inflitto una muita per complessivi 228 milioni di euro a TIM, Fastweb, Vodafone e Wind Tre. Un provvedimento perché è stata accertata “un’intesa anticoncorrenziale relativa al repricing effettuato nel ritorno alla fatturazione mensile”. In linguaggio semplice, i quattro operatori telefonici avevano fatto un accordo sottobanco per adeguare le loro  strategie commerciali passando dalla fatturazione a 28 giorni a quella mensile, con un aumento dell’8,6%.

Coinvolti circa 12 milioni di utenti, tutti clienti delle quattro compagnie in questione. In particolare Fastweb è stata sanzionata per 14.756.250 euro, TIM invece per 114.398.325 euro. E ancora 59.970.351 euro per Vodafone Italia e 38.973.750 euro per Wind Tre.

Come possiamo leggere in una nota dell’Antitrust “tale coordinamento era sotteso a mantenere il prezzo incrementato, vanificando il confronto commerciale e la mobilità dei clienti”.  Imponendo queste sanzioni, l’Autorità garante ha in pratica stabilito che non era tanto l’accordo sulle tariffe a 28 giorni, quanto quello successico. Perché dopo che nel 2018 aveva stabilito che quel principio era nulla, le compagnie si sono ‘vendicate’ sui clienti.

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Tariffe a 28 giorni, un accordo sottobanco degli operatori telefonici

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Antitrist, multa pesante agli operatori telefonici (da Pixabay)

Le tariffe a 28 giorni, cioè con addebito all’utente ogni quattro settimane invece che alla fine del mese solare, erano state introdotte sul mercato nel 2017. E sono andate avanti fino ad aprile 2018, quando è intervenuta l’Autorità che l’veva ritenuto un sopruso. Così gli operatori erano stati costretti a tornare alla tariffa mensile, prevista dalla Legge di Bilancio 2018.

Ma usciti dalla porta, hanno cercato di recuperare dalla finestra quanto avevano perso con quell’operazione. Così avevano rincarato il canone per ottenere praticamente la stessa cifra persa. E lo hanno fatto pienamente consenzienti, mettendosi d’accordo fra di loro.

Non è nemmeno la prima volta che le compagnie vegono sanzionate in maniera così pesante. Nel 2017 l’Agcom (Autorità Garante delle Comunicazioni) aveva punito gli operatori e aveva stabilito anche i rimborsi agli utenti, ma solo per la telefonia fissa.
Il problema è che gli operatori non hanno previsto il modo automatico questi rimborsi.

In pratica vengono erogati solo a chi presenta formale richiesta, sotto forma di storno sulla bolletta successiva. Non tutti però sono stati informati in maniera chiara e quindi anche questi rimborsi si perdono. E non è nemmeno chiato come potranno chiedere il rimborso colo che nel frattempo hanno deciso di cambiare il loro operatore telefonico.

Codice della strada multe cellulare
Il cartello delle compagnie ha danneggiato i clienti (Getty Images)