Il nuovo Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, ha rilasciato le sue prime dichiarazioni sugli obiettivi da portare a termine
Designato ieri mattina dal premier Giuseppe Conte come nuovo ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi nei prossimi giorni farà il consueto giuramento. Intanto Il Mattino riporta le sue prime dichiarazioni sugli obiettivi da portare a termine e su quello che sarà il suo lavoro.
Il Ministro Gaetano Manfredi: “Vi spiego le mie priorità”
Sul modo di trovare il miliardo per Università e Ricerca non assegnato a Fioramonti: “Lo troveremo lavorando con il presidente del consiglio Conte e con il governo tutto. Il sistema universitario e della ricerca scientifica italiano ha bisogno di maggiori fondi, questa è sicuro. Credo che sia necessario quindi mettersi a lavorare per raggiungere questo obiettivo tutti insieme, individuando le priorità, quello che si può fare subito e quello che dovremmo fare più in là, attuando un piano pluriennale. Vanno comunque offerte delle certezze che consentano a Università ed Enti di ricerca di poter fare loro stessi una corretta programmazione”.
Su quale sarà il suo obiettivo primario: “I giovani ricercatori. Credo molto in loro e nel loro ruolo all’interno delle Università, ci ho sempre creduto anche da rettore e sono convinto che gli si debba dare più spazio. Il mio primo impegno da ministro sarà quello di fare in modo che il governo possa realizzare subito iniziative concrete per i giovani ricercatori. Ne servono almeno 10mila. Dobbiamo evitare che vadano via dall’Italia”.
Lotta al precariato e valorizzazione del Sud
Sul precariato: “Il tema del precariato andrebbe un attimo compreso meglio. In qualsiasi università del mondo un giovane che si avvia a una carriera nella ricerca sa che i primi tempi saranno contratti a tempo determinato, quindi una condizione di precariato. Ma altrove si accompagnano questi periodi a opportunità concrete, certe, che consentano alle persone meritevoli di ottenere una posizione definitiva. L’obiettivo importante cui dobbiamo puntare in Italia è quindi questo: riuscire a dare anche noi questa opportunità in maniera continuativa, affinché il sistema ricerca sia sano e non precario”.
Su ciò che farà concretamente: “Insieme con il premier Conte faremo partire una campagna di ascolto nel mondo delle Università e negli enti di ricerca. Vogliamo comprendere bisogni, sensibilità, richieste, tastare il polso a un mondo vario e difforme. Il primo passo quindi sarà fatto verso gli studenti, perché rappresentano il futuro, come cittadini, ricercatori, lavoratori. Bisogna investire sui giovani ed è necessario un grande investimento su di loro. Partire da loro ha un significato profondo per questo governo e con il presidente del Consiglio pianificheremo il dove e quando”.
Sulle Università del Sud: “Le Università del Mezzogiorno hanno una grande qualità e rappresentano una grande opportunità per tutto il Paese. In un piano integrato che guarda al Mezzogiorno, l’Università deve avere una grande importanza. Solo dalla conoscenza di ha crescita economica, aumenta la coesione sociale. Quando si ragiona di Mezzogiorno bisogna sempre ragionare di scuola e università”.
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