Pietro Genovese era in auto con Tommaso e Davide al momento dell’incidente di Corso Francia che ha tolto la vita a Gaia e Camilla. La deposizione di uno dei suoi amici potrebbe metterlo ancora di più nei guai
Continua a complicarsi la posizione di Pietro Genovese, il ragazzo di 20 anni e figlio del regista Paolo Genovese coinvolto nell’incidente di Corso Francia, dove hanno perso la vita Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli. Una tragedia sulla quale gli inquirenti continuano ad indagare e a tirare fuori prove, confessioni o ricostruzioni che via via stanno definendo con precisione il quadro completo della situazione. Dagli ultimi interrogatori emerge che Tommaso Edoardo Luswergh Fornari, 20 anni, un amico di Pietro Genovese che era in auto con lui, avrebbe dichiarato di aver gridato al ragazzo di fermarsi, dopo aver visto che il SUV del ragazzo aveva appena investito le due 16enni.
Ci sarà una perizia sull’auto, che stabilirà perché l’investitore non si è fermato subito. Dopo l’incidente, infatti, la macchina del figlio di Paolo Genovese ha proseguito per alcuni metri, poi si è fermata poco dopo. Sarebbe stato proprio Tommaso ad intimare al suo amico di fermarsi, scongiurando anche l’omissione di soccorso, ma questo è ancora al vaglio degli inquirenti.
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Pietro Genovese nei guai: la ricostruzione di Tommaso Fornari

E quindi proprio la testimonianza del suo amico Tommaso Fornari potrebbe rivelarsi fondamentale nel definire i capi di imputazione che pendono sulla testa di Pietro Genovese, ancora sotto inchiesta dopo aver investito Gaia e Camilla. Secondo la ricostruzione del Corriere della Sera, le dichiarazioni rese da Fornari non sarebbero troppo definite, anche perché non avrebbe assistito al momento dell’impatto: “Non so cosa sia accaduto – avrebbe spiegato Tommaso – al momento dell’impatto stavo chattando col cellulare, per questo guardavo in basso. Ho sentito lo schianto e ho capito che era successo qualcosa di grave, lì mi sono messo a gridare. Dovevamo fermarci”.
Incidente Corso Francia: guasto alla macchina dopo l’impatto?
A quanto pare, la macchina ha percorso un buon tratto di strada con il cofano alzato dopo l’impatto su Corso Francia, e si valuta l’idea che possa essersi fermata per un guasto relativo proprio all’incidente. Ma il figlio di Paolo Genovese, così come Tommaso Fornari, sono rimasti in auto una volta fermatisi, spaventati dall’accaduto. Secondo quanto dice Fornari, ad andare a vedere cosa fosse accaduto è stato soltanto Davide, l’altro amico in auto con loro. Si mette male, quindi, per Pietro Genovese, già risultato positivo ad alcool e drug test. Se venisse dimostrato che ha tentato la fuga dopo l’incidente i problemi per lui potrebbero non essere finiti qui.
Ma c’è anche un’altra versione che stanno vagliando gli inquirenti. Un testimone, infatti, avrebbe sentito Gaia e Camilla dire “Corriamo, che si fermano”. Ma non per il famoso “gioco” di cui si sta parlando in queste ore. Solo per fare prima perché erano in ritardo per il ritorno a casa. Alla fine il SUV di Genovese non è riuscito a fermarsi, complice anche l’alta velocità, provocando una tragedia senza fine. Che non finisce qui, visti gli strascichi giudiziari che per il 20enne sembrano essere appena iniziati.