Caso Vercelli, nonostante le sue esternazioni pubbliche ecco perchè Salvini riceve critiche anche dalla Chiesa
Salvini non ha mai fatto mistero della propria fede religiosa, manifestando in più occasioni la sua convinzione cristiano cattolica, e mostrandosi spavaldo con i fregi della sua dottrina.
Baciare il Rosario, piuttosto che elogiare la Vergine Maria, difendere il Presepe e il crocifisso all’interno delle scuole, tutto in una logica di anti secolarizzazione sociale e richiamo ai valori religiosi fondanti della storia europea. Ora però non a tutti questo tipo di richiami va particolarmente a genio, anzi spesso la controparte politica del leader della Lega, ha accusato Salvini di fare propaganda spicciola utilizzando temi sacri mischiandoli a meri fini profani. Una politica basata su ideali cattolici, quando poi magari si rinnega l’assistenza alle migliaia di migranti che rischiano la morte nel Mediterraneo. Questo il movimento di protesta nei suoi confronti, portato non solo da altri partiti come il Pd o il M5s, ma anche da nuove forme di aggregazione come “Le Sardine“. Salvini però non se ne cura e va avanti per la sua strada.
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Salvini bacia il rosario e i preti di Vercelli lo criticano: arriva la risposta della Lega

La Vigilia di Natale, in una Chiesa di Vercelli, nella parrocchia di Santa Maria Maddalena due preti, Don Massimo e Don Rocco, hanno apertamente criticato Matteo Salvini e i suoi modi di fare, auspicando che le persone che saranno chiamate alle urne nel prossimo futuro, sapranno scegliere bene a chi affidare il proprio voto.
Chiaramente queste dichiarazioni hanno fatto il giro d’Italia, suscitando diverse reazioni, politiche e non. Le Lega, nella persona di Paolo Tiramani, sindaco di Borgosesia (provincia di Vercelli), ha voluto rispondere così: “Sono cattolico e nutro grande rispetto per le figure religiose. Ma non capisco perchè chi dovrebbe occuparsi di tutt’altro, finisca per fare discorsi politici, in sedi poco opportune”.
Tutto questo non ha fatto altro che rinverdire le critiche nei confronti del partito padano e del suo massimo esponente, reo di aver sempre utilizzato, a loro avviso, temi di natura spirituale per appoggiare le sue manovre politiche. Un Salvini che nonostante la sua aperta dichiarazione di essere credente e praticante, evidentemente non attira tutte le simpatie all’interno del mondo clericale.
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