Prosciutto crudo o cotto? Questa è la domanda che si pongono tutti quanti quando seguono una dieta un po’ più ferrea. Ma anche soltanto per curiosità.

E’ successo a tutti di dover cercare di buttare giù qualche chilo, promettendosi che “questa volta…”. Ed altrettante volte chi abbraccia questa battaglia non può che fare delle importanti riflessioni sugli argomenti che a breve dovrà consumare. In particolare quali consumare, come sceglierli e perché sceglierli.
Subito allora si promette di tagliare corto con gli affettati, in particolare quelli grassi come il salame e la pancetta. Prosciutto, da ora in poi si promette di consumare soltanto prosciutto, per dari una controllata. Ma crudo o cotto? Ecco, questa domanda non è affatto scontata e dovrebbe portare non poche riflessioni nella mente di chi se la pone. Di seguito la risposta.
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Prosciutto crudo o cotto per la dieta? Quale fa ingrassare di più

La risposta più intuitiva doverebbe essere il prosciutto cotto. Ma occhio a prendere delle posizioni in modo così affrettato. Il cotto, infatti, per via delle trasformazioni alle quali è sottoposto, è comunque pieno di sostanze non proprio salutari. Ha nitrati, nitriti, glutammati, grasso e sale.
Il prosciutto crudo, invece, è molto meno grasso ed inoltre la sottile linea bianca che lo contiene può facilmente essere eliminata. A differenza del prosciutto cotto, però, il crudo ha molti più sali, dovendo passare lungo un processo relativamente lungo di stagionatura che li concentra tutti. Il prosciutto cotto contiene 215 kcal, il crudo circa 330kcal. Per questo, facendo due conti, è consigliato il cotto. Il crudo, in particolare, è sconsigliato a tutti quelli che soffrono di pressione alta.
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