Zaniolo e Mancini cantano “Bella Ciao” durante la festa di Natale in casa Roma

Gianluca Mancini, difensore, e Nicolò Zaniolo, trequartista, hanno dato spettacolo alla festa di Natale della Roma. I due infatti sono saliti sul palco chiedendo alla band che stava suonando di poter cantare “Bella Ciao“.
Zaniolo e Mancini cantano Bella Ciao: il video
I due compagni di squadra si sono scatenati a più non posso cantando a squarciagola sulle note della canzone che ha segnato anni di storia. Salti e cravatte che volano sopra la testa per una serata che è servita ad unire ancor di più il gruppo in vista del futuro.
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Storia e significato di ‘Bella Ciao’
Bella Ciao è un canto popolare nato dopo la Liberazione italiana durante la Seconda Guerra Mondiale e cantato dal movimento partigiano italiano. Poi, successivamente, la canzone è stata tradotta in diverse lingue e diffusa in tutto il mondo. Fu cantata anche a Praga nell’estate 1947 nella rassegna ‘Canzoni Mondiali per la Gioventù e per la Pace’. L’autore del testo è sconosciuto, ma tra i più grandi interpreti di questo capolavoro c’è sicuramente Giorgio Gaber.
Di seguito il testo:
“Una mattina mi sono svegliato
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
una mattina mi son svegliato
ed ho trovato l’invasor.
O partigiano portami via
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
o partigiano portami via
che mi sento di morir.
E se io muoio da partigiano
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
e se io muoio da partigiano
tu mi devi seppellir.
E seppellire la su in montagna
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
e seppellire la su in montagna
sotto l’ombra di un bel fior.
Tutte le genti che passeranno
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
e le genti che passeranno
mi diranno che bel fior.
E questo è il fiore del partigiano
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
e questo è il fiore del partigiano
morto per la libertà”.