Orion, è arrivato l’impianto che dà una vista alle persone parzialmente cieche.
La restituzione della vista ai ciechi è stata da sempre una delle sfide più ardue in ambito medico. Recentemente, però, sono stati raggiunti dei risultati eccellenti. A tal proposito, l’azienda statunitense Second Sight, in collaborazione con l’Università della California di Los Angeles e il Baylor College of Medicine del Texas, hanno presentato il progetto Orion. Stiamo parlando di una protesi visuale corticale che potrebbe dare nuove speranze a pazienti parzialmente non vedenti: 5 uomini ed una donna.
Orion, la struttura dell’impianto neuronale
Questo dispositivo è fatto di 3 componenti principali: una piccola telecamera collegata a degli occhiali che registra l’ambiente circostante, un’unità portatile di elaborazione dei segnali, e un impianto in corrispondenza della corteccia visiva. Vi sono all’interno 60 elettrodi. Esso traduce le immagini registrate dalla telecamera in pattern di stimolazione. Riesce inoltre a bypassare occhi e nervo ottico.
Inoltre, nelle persone che hanno perso la vista successivamente alla nascita, la corteccia visiva rimane funzionante e per questo si è pensato ad un dispositivo del genere. Questo, purtroppo, non è applicabile a chi nasce cieco perché le parti del cervello coinvolte nella vista non sarebbero sufficientemente sviluppate per elaborare le informazioni visive.
Il dotto Daniel Yoshor, neurochirurgo del Baylor, ha detto: “Teoricamente, se avessimo centinaia di migliaia di elettrodi nel cervello, potremmo produrre una ricca immagine visiva. Pensa a un dipinto che utilizza il puntinismo, in cui migliaia di piccoli punti si uniscono per creare un’immagine completa. Potremmo potenzialmente fare lo stesso stimolando migliaia di punti sulla parte occipitale del cervello”.
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