Istat, le donne e il Sud penalizzati: la busta paga non è equa

Istat, la fotografia del lavoro e degli stipendi in Italia parla chiaro: la differenza tra uomini e donne è calata negli ultimi anni, ma esiste ancora.

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Donne al lavoro, gli stipendi sono ancora più bassi come conferma l’Istat (Getty Images)

L’Istat fotografa ancora una volta il mondo del lavoro in Italia e il quadro che ne emrge è chiaro. I rappprti di lavoro esistenti sono quasi al 60% dedicati agli uomini. E la loro retribuzione oraria  è in media pari  11,61 euro. Una cifra superiore del 7,4% rispetto a quella delle donne (pari a 10,81 euro). Nel 2014 era dell’8,8%, quindi la situazione è migliorata. Merito di una crescita della retribuzione media delle donne, con un +2,4% rispetto a quella degli uomini (+1%).

Sono tutti dati relativi al 2017, cioè l’ultimo anno che è possibile monitorare. Donne inferiori come stipendi agli uomini e non è un dato nuovo. Come non lo è il fatto che nel Mezzogiorno le retribuzioni orarie sono inferiori del 16,2% rispetto alle altrre zone d’Italia.

E a proposito di evidenti differenxe di retribuzione, c’è un gap del 13,8% tra i lavoratori nati in Italia e quelli nati all’estero. La retribuzione oraria media per i dipendenti nati in Italia (l’83,3% del totale) è pari a 11,53 euro. Una cifra superiore di 1,40 euro rispetto a quella dei lavoratori nati all’estero. Inoltre nel  2017 almeno metà dei lavoratori percepivano una retribuzione oraria pari o inferiore a 11,25 euro.

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Lavoro, queli sono i due contratti meglio pagati?

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Il lavoro delle donne non è ancora stimato come quello maschile (Getty Images)

Scendendo nel dettaglio dei contratti, come evidenzia l’Istat, la retribuzione oraria più alta è lagata a due tipi di contratti. Sono quelli a tempo indeterminato (che sono pari al 65,5% dei rapporti totali) e i contratti a tempo pieno (pari al 68,3% dei rapporti totali). La retribuzione oraria media dei lavoratori con contratto full time è paro a 11,98 euro, superiore del 19% a quella dei part-time,

In particolare gli impiegati e i dirigenti hanno incassato una retribuzione oraria pari a 14,04 euro, cioè il 65,4% in più rispetto agli apprendisti. Nel 2017 la retribuzione oraria media è passtaa dai 10,03 euro dei giovani (compresi tra 15 e 29 anni) ai 12,46 euro dei lavoratori più anziani (cioè con età maggiore o uguale a 50 anni).

Infine il valore più basso della retribuzione oraria media, pari a 8,4 euro, è quello dei rapporti nelle imprese dell’area “Altre attività di servizi”. Il valore più alto, pari a 22,56 euro, è invece nel comparto “Attività finanziarie e assicurative”, il 2,7% dei rapporti di lavoro complessivi.