VAR, quando interviene: come funziona il Video Assistant Review

Ormai è diventata una presenza costante nei match di Serie A e di calcio internazionale. E’ il VAR o, nell’accezione comune, la moviola in campo. Scopriamo come funziona e in quali situazioni può intervenire.

Var, come funziona
VAR, come funziona e quando interviene (foto Getty)

VAR, acronimo di Video Assistant Review, una parola con la quale gli appassionati di calcio, ormai, convivono da oltre due anni. Un ausilio tecnologico per gli arbitri, un tormento per i tifosi costretti spesso ad aspettare prima di esultare per un gol o a rimangiarsi l’esultanza per una decisione corretta. Uno strumento che, comunque lo si giudichi, ha rivoluzionato il mondo del calcio ma che, inevitabilmente, ha fatto e farà discutere per i suoi ambiti di applicazioni.

Del resto, ce lo chiediamo in tanti ogni volta che il gioco si ferma e l’arbitro va al monitor o attende il consulto con l’auricolare. Quando può intervenire il VAR e come funziona questo strumento ? Ve lo spieghiamo di seguito.

Quando si usa il VAR

Introdotta per correggere decisioni arbitrali evidentemente sbagliate o segnalare episodi sfuggiti al direttore di gara, sono 4 le situazioni di gioco fondamentali nelle quali il VAR può intervenire, definite game-changing situations

Stabilire la regolarità di un gol: si fa ricorso al VAR per annullare un gol convalidato ma viziato da un’irregolarità oppure per assegnarlo qualora l’arbitro avesse sanzionato un’irregolarità poi smentita dal controllo video

Var. On Field Review
VAR, l’on field review (foto Getty)

Assegnazione di un calcio di rigore: il VAR può intervenire per segnalare un episodio da rigore non ravvisato dall’arbitro oppure per correggere l’assegnazione di un penalty

Espulsioni o decisioni che richiedono una modifica del cartellino giallo: il Var non può intervenire per assegnare ammonizioni. Tuttavia può segnalare all’arbitro se un’irregolarità è passabile di cartellino rosso diretto e se la stessa merita un cambiamento peggiorativo del cartellino precedentemente estratto.

Potrebbe interessarti >>> Ibrahimovic al Milan, Raiola spiazza i rossoneri

Errore di identità su un calciatore espulso o ammonito: è il caso di più facile interpretazione e soluzione.

Va specificato che, in tutte le quattro situazioni suddette, la decisione finale sul provvedimento da prendere spetta solo ed esclusivamente all’arbitro. 

VAR e Silent Check

Spesso accade che l’arbitro non vada al monitor a bordo campo (on field review) per avallare o meno una decisione. E’ il caso del Silent Check ovvero di un consulto tra il direttore di gara e gli assistenti fuori dal campo che, di fatto, serve a ratificare la decisione presa dall’arbitro, sia essa un fischio o un non fischio.

VAR e Fuorigioco

Il fuorigioco è l’ambito di applicazione del VAR che riscuote meno critiche da parte degli addetti ai lavori. Linee e proiezioni del Video Assistant Referee annullano, di fatto, ogni protesta (anche se assegnazioni o annullamenti per centimetri fanno discutere) e dirimono, con possibilità di errore praticamente nulle, gli errori sull’assegnazione o meno di un gol, scaturito da una posizione contemporanea o precedente di fuorigioco. Anche nel caso del fuorigioco si ricorre al silent check. A volte, tuttavia, è richiesto l’on field review per le posizioni di off side attive o passive.

Leggi anchePandev, gol da centrocampo in Lecce-Genoa