Nutri-score, made in Italy sotto attacco? Matteo Salvini e la Lega contestano il sistema di valutazione dei cibi che penalizzerebbe le eccellenze italiane.

Nutri-score, made in Italy sotto attacco? La nuova etichettatura che l’Unione Europea vorrebbe imporre su cibi e bevande divide. Un sistema nato in realtà due anni fa in Francia e che presto verrà adottato anche nei Paesi Bassi. Ma in Italia avrebbe un senso? Cerchiamo di capire meglio.
Il Nutri-score è un sistema di etichettatura stampata nella parte anteriore della confezion edi alimenti e bevande. Un po’ come nella classificazione energetica di edifici ed elettrodomestici, anche qui si tratta di un voto espresso in lettere che vanno da A e E. La A, in verde, come nei semafori, significa via libera. Il C è giallo, quindi basso rischio potenziale. Il minimo invece è la E, in rosso a significare danni per la salute.
Quello che però il sistema non dice, è quanto ne possiamo consumare. Per quanto un alimento in verde faccia bene, non ne possiamo abusare. Allo stesso modo un alimento in rosso, preso in piccole dosi può essere preso. E allora il made in Italy, a cominciare dai nostro formaggio, dai salumi e molto altro, rischia di essere estromesso dal mercato? Matteo Salvini ha lanciato l’allarme a ‘Porta a Porta’ parlando di una trattativa segreta in corso presso l’Ue.
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Non c’è solo il leader della Lega contro il Nutri-score. Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, come riporta ‘Il Giornale’, è pronto per la battaglia. “Si rischia di sostenere, con la semplificazione, modelli alimentari sbagliati che mettono in pericolo non solo la salute dei cittadini ma anche il sistema produttivo di qualità del made in Italy.
Ma quando è nato e come funziona il sistema Nutri-score contro il quale si è scagliato Salvini? In Francia è decollato con lo scopo di facilitare l’opinione dei consumatori nella scelta dei prodotti. Indicando il loro valore nutrizionale, sarebbe stato quindi più semplice.
Elementi come fibre, proteine, frutta e verdura sono tutti ingredienti ‘buoni’ e qunbdi danno un punteggio positivo. Grassi saturi, zucchero e sodio invece sono potenziali caude di rischio e quindi danno un pinteggio negativo. Di recente, tra i grandi produttori mondiali, è stato adottato da Nestlé ma ad esempio un concorrente diretto come Ferrero non ha nessuna intenzione di aderire.
I Paesi Bassi la renderanno obbligatoria dal 2021 mentre l’Italia ha proposto un sistema di valutazione diverso. In pratica il giudizio va dato in base alla dose giornaliera consigliata nell’ ambito di una dieta salutare e non a come è composto un cino o una bevanda. Ma per ora l’Europa non ci sente.