Lucio Corsi, chi è: età, peso, altezza, carriera e vita privata

Lucio Corsi è un cantatore toscano. Scopriamo meglio chi è

Lucio Corsi
(Facebook)

Nome: Lucio
Cognome: Corsi
Data di nascita: 1993 (26 anni)
Luogo di Nascita: Vetulonia, Toscana
Segno Zodiacale: //
Altezza: 1,80 m
Peso: 60kg
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Lucio Corsi è un cantautore toscano. Nel 2012 si è laureato in matematica poi ha proseguito la sua carriera nell’ambito musicale. Dopo varie esperienze con gruppi della zona ed altrettante esplorazioni di tombe etrusche si trasferisce a Milano. Nella città tentacolare fonda un duo musicale con il quale inizia a suonare sia nei locali che in strada. Decide successivamente di intraprendere la carriera solista proponendo brani propri in italiano.

Ha una grossa passione per gli animali e da ciò trae ispirazione per gli EP Altalena Boy e Vetulonia Dakar del 2015 e dell’album Bestiario musicale del 2017. La sua esplosione è arrivata dopo un’intervista alla rivista Rolling Stone. Il 17 Gennaio 2020 è in uscita un disco prodotto da Francesco Bianconi, dei Baustelle, gruppo di cui ha aperto numerosi concerti.

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Lucio Corsi il cantautore glam che conquista Rolling Stone

Lucio Corsi ha lasciato una lunga intervista alla rivista rock Rolling Stone. Da quest’ultima è emersa tutta la stravaganza del cantautore, come se la sua biografia social che recita: “Con una buona dose di cocomeri, dinosauri, farfalle e sigarette per la testa…” non fosse già abbastanza.

Stile e classe, due aggettivi che sicuramente si addicono al suo look. Proprio in merito a questo, dice: “Il glam lo trovo legato alle favole. Peccato che una certa figura di cantante sia sparita, come Renato Zero. Non potevi incontrare in giro uno così, era quasi una divinità, una apparizione che avviene solo sul palco. Creature mitologiche che si sono perse. La musica mi piace in tutti i suoi aspetti, dai vestiti alla copertina del disco, persino il font delle note a margine. Ora vanno degli artisti più normali, anzi, più ci puoi andare a mangiare la pizza insieme e meglio è. Ma io penso che sia necessario portare su di sé il pensiero del disco, delle canzoni, del proprio immaginario. Come diceva Paolo Conte <<il musicista sul palco si mette di tutto punto perché avviene un incontro importante, tra lui e la canzone>>”.