Ponte Morandi, vergognosa scoperta degli inquirenti. Il tutto è confermato dal verdetto choc dei giudici del Riesame.
I controlli sulla sicurezza del Ponte Morandi furono esclusi per i costi di manutenzione. E’ questa il verdetto choc dei giudici del Riesame.
Come si legge dal testo ufficiale, furono “esclusi da Spea tramite prescrizioni specifiche che impedivano l’accesso ai cassoni dell’impalcato”. Motivo per cui sono stati interdetti 10 tra tecnici ed ex dirigenti dell’azienda citata. Ossia la ditta che si è occupata appunto della manutenzione e della salvaguardia delle strade.
Ponte Morandi: manutenzione ignorata per risparmio
C’è anche una forte negligenza, quindi, dietro la strage del 14 agosto 2018, dove persero tragicamente la vita ben 43 persone e furono costrette a sfollare 566. “Reati gravi e reiterati”, così gli ufficiali giudicanti hanno definito i fatti. E il tutto, per assurdo, sarebbe proseguito anche dopo la caduta del ponte.
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Dal documento si legge che “Aspi e Spea, legate al gruppo Atlantia e pertanto ai medesimi interessi della società controllante, paiono proiettati a una logica di risparmio sui costi di manutenzione per trasmettere l’immagine di efficienza della rete evitando sia impegnativi interventi di manutenzione sia drastiche decisioni dell’organo pubblico di controllo, come la chiusura di tratti autostradali”. Ora serve il pugno durissimo e giustizia per le famiglie delle vittime e per quelle che non hanno più un’abitazione.