Evasori, maxi stangata: Multe fino ad un milione di euro e arresto immediato

Periodo non semplice per gli evasori fiscali in Italia. Il Governo ha infatti deciso di dare un giro di vite e inasprire le pene per chi non paga le tasse. I vari emendamenti al decreto fiscale, mirano a colpire soprattutto le imprese che aggirano i provvedimenti tributari, con misure che rischiano di fare epoca.
Le nuove direttive, concordate con il Mef e il Ministero della Giustizia, non riguardano i reati di minore entità e quelli che non hanno un elevato tasso di volontà criminale. Come per dire, non ci interessano i piccoli evasori, ma miriamo ai pesci grossi.
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Evasori, maxi stangata: multe da 1 milione e manette
La Legge n. 3/2019, che va ad integrale il decreto 231/2001, è in discussione in aula in questi giorni e promette di far discutere.
Nello specifico, l’emendamento prevede multe fino a un milione di euro per le imprese che si saranno macchiate di evasioni più gravi e reiterate, più il divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione, nonché l’esclusione da finanziamenti pubblici e la revoca dei contributi già ricevuti.
Tuttavia, però, oltre all’aumento della pena pecuniaria, è previsto un ammorbidimento delle misure cautelari. Per i delitti di dichiarazione infedele e di omessa dichiarazione saranno previste manette per 4 anni e 6 mesi, anzichè 5, a testimonianza che non si vuole colpire “con rigore eccessivo l’occasionale colpevole di delitti non caratterizzati da condotte fraudolente“.
Misure anti evasori: le proteste di confindustria
Questa stretta nei confronti dei grandi evasori, soprattutto aziende, non è stato ben digerito dai vertici di Confindustria, che hanno immediatamente deciso di far sentire la propria voce. Hanno definito tale approccio “Iper repressivo, che moltiplica le sanzioni sulle stesse fattispecie“. La principale associazione delle imprese italiane, ribadisce la “profonda preoccupazione per il continuo ampliamento della sfera penale ai fatti economici“.
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In una nota si ribadisce come “non è certamente questo proliferare di interventi penali, volti a criminalizzare il mondo dell’impresa, il modo corretto per combattere l’evasione e far crescere l’economia del Paese“. In più si aggiunge: “Se da un lato affronta alcune delle criticità che avevamo evidenziato in audizione, dall’altro vanifica questi miglioramenti, estendendo ulteriormente l’ambito applicativo del decreto 231 ai reati tributari“.
Le discussioni insomma non termineranno sicuramente oggi. Lo strascico politico di tali decisioni, avrà un riscontro caldo nelle prossime settimane. Si attendono novità.