
Giornata ricca di dichiarazioni per Antonio Conte. Non solo, la tradizionale conferenza stampa alla vigilia del match di campionato contro il Torino, in programma, sabato 23 novembre, in trasferta, ma anche l’intervista al magazine francese, l’Equipe, nella quale l’allenatore nerazzurro ha parlato non solo di calcio ma anche di altri aspetti inerenti la propria personalità e la vita fuori dal campo.
Conte e l’importanza della competizione
Gli appassionati di calcio hanno imparato a conoscere il Conte allenatore nel corso dell’ultima decade. Non solo schemi e tattiche di gioco. Uno discriminante del tecnico salentino è anche l’ardore che riversa in ogni partita. Raramente lo si vede seduto in panchina o braccia conserte a bordo campo.
Per Conte, la competizione è tutto, è lo spirito del gioco e di una professione: “La competizione è battaglia, è ‘morte tua, vita mia’. Sono molto concentrato sul fatto che alla fine ne debba restare solo uno in piedi e faccio di tutto perché sia la mia squadra.”
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Un atteggiamento che lo stesso Conte, tuttavia, ritiene anche “dannoso” per il prosieguo della sua carriera. “E’ mio modo di essere e questo mi porterà a interrompere molto presto la mia carriera perché vivo troppo il mio lavoro. E chiedo spesso se sia giusto passare tanto tempo senza la mia famiglia.”

Conte e i consigli sul sesso
Un lavoro, dunque, totalizzante quello dell’allenatore per Conte al punto tale che l’allenatore dell’Inter si spinge anche a dare consigli ai suoi calciatori sull’attività sessuale. Anche in questo, il tecnico è maniacale e punta a massimizzare la resa dei suoi con degli accorgimenti utili a migliorare la performance e a mantenere la forma_ “Durante la stagione – spiega Conte – i rapporti non devono durare troppo a lungo, bisogna fare il minor sforzo possibile – spiega Conte – Quindi restare sotto la partner”
Intanto c’è una battaglia da vincere sul campo, quella in campionato contro la Juventus, ex squadra con cui Conte ha trionfato sia da calciatore che da allenatore. “Farò di tutto – conclude il tecnico – affinché a rimanere in piede sarà la mia squadra.” Conoscendolo, c’è davvero da credergli.
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