Imu e imposte locali, pignoramento conto corrente per chi non paga

Giuseppe Conte criticato da Salvini per l’art 96 della Legge di Bilancio

L’art. 96 della Legge di Bilancio in approvazione al Senato potrebbe velocizzare la riscossione dei tributi dovuti agli enti locali e non pagati dai contribuenti.

Una norma che sta animando e non poco il dibattito politico con il Premier, Giuseppe Conte che rassicura i cittadini e Matteo Salvini che parla, invece, di un provvedimento da “Stato di polizia fiscale”.

Facciamo chiarezza. Già oggi i Comuni e gli altri entri locali come Città Metropolitane, Province, Comunità Montane, Unioni dei Comuni, possono pignorare conti correnti personali, stipendi, immobili (tranne prima casa) e altri beni per recuperare il dovuto non elargito dal contribuente relativamente a tributi come Imu, Tasi, tassa sulla spazzatura (Tari), occupazione suolo pubblico, rette scolastiche e altre imposte locali.

Nulla di nuovo quindi. All’orizzonte, tuttavia, potrebbe profilarsi un cambiamento importante. La “Riforma della riscossione degli enti locali” sancita dal citato articolo 96 della Manovra Finanziaria potrebbe ridurre drasticamente i tempi dell’azione di recupero dei tributi dovuti con conseguente velocizzazione delle ingiunzioni di pagamento.

Pignoramento conti correnti per tasse non pagate, cosa cambia

Se approvato con il testo presentato in Parlamento, l’Art 96 consentirà agli enti locali di ridurre gli atti propedeutici all’esecuzione forzata del credito. Di fatto si passerà a un atto unico di accertamento che conterrà tutti gli elementi necessari per procedere anche al pignoramento delle somme dovute dal conto corrente o dal quinto dello stipendio.

Se, al momento, le procedure possono richiedere tempi piuttosto lunghi di attivazione, con la nuova norma, Comuni ed enti locali possono procedere all’esecuzione degli eventuali pignoramenti dopo 3 mesi dalla notifica recapitata ai contribuenti per mancati pagamenti.

Vanno precisati, comunque, altri elementi.  L’azione resta sospesa per altri 6 mesi, in modo da consentire agli interessati di mettersi in regola e evitare le procedure di recupero forzato.  La norma poi non si applica a debiti inferiori a 10 mila euro, una cifra nella quale ricade la maggior parte dei tributi locali.  Sono escluse poi dalla riscossione forzata anche le multe stradali.

Possibili emendamenti

Verosimilmente si annuncia una disputa piuttosto animata sull’approvazione dell’articolo 96 in Senato. Lecito attendersi un gran numero di emendamenti, alla stregua anche di altri provvedimenti in discussione come la tassa sulle auto aziendali o quella sulla plastica.

Al momento, il provvedimento non è diventato ancora legge. Se lo sarà, cosi come delineato al momento, renderà gli amministratori locali, di fatto, dei sostituti in “pectore” di Equitalia.