Un Fiorello a tutto campo quello che ha esordito nel suo nuovo progetto come intrattenitore. Il presentatore e comico ha rinunciato alla televisione e alla radio, per dedicarsi a partorire un’idea che aveva in mente da tempo: quella di esordire in diretta su Facebook. Musica, canzoni, battute e, poi, verso il finale, Fiorello ha voluto dire la sua rispetto all’affaire Weinsten, il super produttore americano più volte accusato nelle ultime settimane di stupri e violenze nei confronti di attrici anche molto note. Ecco il poco piacevole incontro di Fiorello con Weinstein:
“Io feci Il talento di Mr. Ripley, prodotto da lui e li conobbi una giovane Gwyneth Paltrow, che allora era fidanzata con Ben Affleck. Insomma, conosco lì Weinstein». Il ricordo non è quello di un conte, ma di un uomo «godereccio, di quelli che stanno nel salottino della discoteca a gambe aperte, opulento, ordinava champagne e lo buttava nelle piante». Bene, dopo quell’episodio, anni dopo «mi volevano in un film, anche quello prodotto da Weinstein, ed era Nine. Mi chiamarono dagli Stati Uniti e dissero, c’è Rob Marshall che ti vuole nel suo film. Era agosto. Dissi, mandatemi il copione». Solo che non si trattava di un ruolo esattamente da protagonista: «Giro ogni pagina e non mi trovo. Così ho chiamato e mi hanno detto: sei pagina 128. E anche in quella pagina non mi trovo».
Questo perché lo volevano per interpretare un cantante di pianobar che, con tutta probabilità, non sarebbe nemmeno stato ripreso. «Sono onoratissimo, risposi, ma non me la sento. Mi sarei bruciato tutta la vacanza, conosco gli americani. Bene, voi non ci potete credere, ma qualche tempo dopo mi è arrivata una lettera firmata direttamente da lui, Harvey Weinstein. Non poteva accettare che un signor nessuno come me avesse detto no a un suo film. Scrisse: tu non sai, tu non puoi capire a chi hai detto no. Non lavorerai mai più in America. Dunque, se non mi avete visto più in Guerre Stellari e in tutti i film che sono poi usciti a Hollywood, questo è il perché».